tag:blogger.com,1999:blog-46699601812301891532024-03-14T03:52:59.923+01:00YES WE RUNBlog dedicato alla corsa, allenamenti, fitness, alimentazione, trail running, ginnastica, addominali, dimagrimento, ricette dietetiche.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.comBlogger32125tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-7565015396355414832010-03-26T20:37:00.003+01:002010-03-26T22:16:59.217+01:00La bici nuovaPer rendere più performanti e più agevoli i miei allenamenti in bici, ieri ho comprato una nuova bicicletta.<br />
Grazie al Trocathlon di Decathlon, ho venduto quella vecchia da corsa per sostituirla con una ibrida da trekking che ben si adatta al doppio uso lavoro/tempo libero.<br />
<a name='more'></a>Domenica farò un'uscita (tempo permettendo) in modo da gustarmi pienamente il nuovo arrivo.<br />
Accessorio di lusso (si fa per dire) due forcelle ammortizzate anteriori che, nonostante rappresentino ormai la normalità, per me sono una vera novità, ed in effetti la differenza si sente, soprattutto viaggiando sulle strade groviera di Prato.<br />
<br />
Il programma prevede un allenamento alternato bici e passo/corsa, in modo da testare di nuovo la tenuta della tibia che sembra ormai avviata verso la completa guarigione.<br />
Domani invece solita seduta di potenziamento con i pesi e corpo libero: ormai mi ci sto affezionand, le routine grazie alle tabelle ricavate da internet, non sono mai uguali e il tempo scorre piacevolmente, lasciando alla fine del workout, una gradevole sensazione di benessere.<br />
<br />
Niente a che vedere con il dopo corsa...ovviamente!Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-32351166159775007292010-03-23T22:52:00.003+01:002010-03-23T22:54:50.632+01:00WALK IN PROGRESS...Piccoli passi, piccoli lavori, piccola corsetta. Grande la spiaggia dell'Adriatico, magica mattina di venerdì scorso, la mia terrazza si affaccia direttamente sul mare, il cielo si apre al sole che fa capolino all'orizzonte.<br />
Chissà perchè ma provo sempre sensazioni contrastanti essendo nato sulla sponda Tirrenica, devo sempre fare mente locale mentre vedo il sole alla moviola alzarsi lento all'orizzonte.<br />
<a name='more'></a>Sono a San Benedetto del Tronto per la terza volta in questi ultimi anni: due giorni di corso di aggiornamento completamente spesati (non male in questi tempi di crisi).<br />
Come le altre volte ho chiuso in valigia il necessario per la corsa anche se stavolta ci devo andare con i...piedi di piombo. <br />
<br />
Apro la finestra e guardo il sole che inesorabile sale, i rumori del risveglio mattutino cominciano a riempire la stanza, comincio a considerare l'ipotesi di alzarmi e vestire le scarpette. Magari esco per pochi minuti, ma che senso ha? Vestirsi di tutto punto, sfilare davanti al portiere d'albergo e dopo pochi minuti ricomparire? Non mi sembra il caso.<br />
<br />
Ecco vado fuori per camminare, la spiaggia, il lungomare, la risacca, ma camminare con i booster? Forse esagero, meglio fare una corsetta leggera insieme ad una camminata anzi no mi trovo un giardinetto pubblico e faccio esercizi a corpo libero...Insomma mi decido, non si può non correre a San Benedetto...nome magico forse benedisce anche me e mi solleva dai miei problemi fisici.<br />
<br />
Vabbè mi vesto, il sole mi mette fretta e mi seduce con il suo tiepido e ritrovato calore. Ok decido per la tuta "seria" con tanto di booster...adesso non ho alibi: devo sfilare davanti al portiere e come minimo stare fuori per almeno 40/50 minuti. Il clima caldo me lo ero scordato, ho solo la maglia invernale, non avevo previsto questo acconto sulla primavera, le montagne in lontananza sono ancora bianche per le recenti nevicate.<br />
<br />
Pronto, pochi passi per attraversare la strada e ritrovarmi sulla spiaggia, i primi leggeri passi si velocizzano e abbozzano una timida parvenza di corsa. Ci prendo confidenza e guadagno la battigia: è liscia e battuta, deserta ed invitante, non ci penso due volte, inizio a correre anche se lentamente ma a correre, vacci piano mi dico, no niente dolore o almeno non come prevedevo, ok mi dico: continuo, no fermo aspetta, eddai lasciami andare per un po... <br />
<br />
Si, ho il sole di fronte, la spiaggia sotto di me, le gambe hanno una gran voglia di girare e mi lascio andare, ma si un po di soddisfazione anche per loro, finalmente dopo quasi due mesi di stop ricomincio a correre.<br />
Eppure devo smaltire la cena di pesce della sera prima (compreso il ricco aperitivo e il "dopocena"), ma adesso mi gusto il momento. Le sensazioni sono positive ma non devo esagerare, allora alterno con un po di camminata, o di walking se uno preferisce. <br />
<br />
La spiaggia e il lungomare di San Benedetto sono un paradiso per chi corre, soprattutto di questa stagione di latitanza turistica. Solo pochi runner e persone con il cane, tutti a curare la propria passione. I minuti passano, sono senza orologio e vado a sensazione, chissà quanto tempo è passato, sto ascoltando troppo il rumore del mare e della risacca, distraendomi dai miei dolori, devo rientrare, in tutti i sensi, ritornare con i piedi per terra.<br />
<br />
Un piccolo dolore mi riporta alla realtà, piccole fitte passeggere mi comunicano che il sogno è finito e non è il caso di continuare ancora. Rientro al piccolo trotto e passeggio, gli ultimi metri sono lenti e sereni, tutto sommato è andata bene, ricomincio a rivedere un barlume di miglioramento.<br />
<br />
Sfilo di nuovo davanti al portiere: -scusi la sala colazioni?- (adesso ho proprio fame).Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-68293113777703131152010-03-14T22:42:00.000+01:002010-03-14T22:42:04.025+01:00Ri-uscita in biciclettaOggi, complice la bella giornata e i ripetuti inviti del mio collega Mauro, ho ripreso la bici per una bella uscita rigenerante. Certo che il clima mite e il primo sentore di primavera, hanno reso tutto più facile e la pedalata fluida e rotonda, mi ha ridonato quelle fresche sensazioni di benessere, che l'attività fisica elargisce in gran quantità.<br />
<a name='more'></a>L'appuntamento è alla ciclabile lungo Bisenzio e il sole che finalmente riscalda la mattinata, ha indotto parecchi ad uscire fuori con il desiderio di lasciarsi l'inverno alle spalle, chi corre, chi cammina, chi va in bici, chi porta i bimbi nel passeggino. In mezzo a questa colorita popolazione, ci incamminiamo sulla pista per raggiungere il Parco delle Cascine di Tavola. Questo è veramente un bel percorso, lontano dal traffico e dall'asfalto. Un percorso che si snoda in gran parte, lungo argini di torrenti e ritagliandosi gli spazi fra vecchi casali e nuove urbanizzazioni, regala una nuova visione della città, come una sorta di vetrina temporale sospesa nel tempo.<br />
<br />
La corsa mi manca, ma anche questo tipo di uscite contribuiscono a tenere alto il morale. E poi lo spirito trail è sempre in agguato insieme alla voglia di esplorare e perdersi nel cercare nuovi percorsi.<br />
Ecco allora che arriva il momento che ti trovi davanti ad un bivio, l'ignoto è li davanti a portata di mano, un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare...Diventa naturale seguire il nuovo percorso e improvvisamente dopo una cascina abitata da un pastore, davanti agli occhi appaiono i resti di un antico ponte, elegante nella sua architettura e ancora imponente nella sua caducità. L'argine lungo fiume prosegue, fra buche e ciuffi d'erba di verde intenso, ritrovo le stesse sensazioni del trail, la mia bici non è la più adatta a questo tipo di terreno, ma non importa.<br />
<br />
E poi una nuova periferia si distende davanti a noi: luoghi sconosciuti, quasi dimenticati dove si susseguono piante dei vivaisti e cascinali abbandonati, testimoni di un passato agricolo non troppo lontano. Questo era il confine fra l'industria e l'agricoltura, un luogo che adesso lascia anche il posto alle colline dei rifiuti stoccati in stratificazioni impietose: un segno dei nostri tempi nei quali si preferisce buttare grazie all'opulenza che ci contraddistingue.<br />
<br />
Mi vengono nuove idee, questi potrebbero essere percorsi da riscoprire anche in chiave trail: altezza zero, senza asfalto dove nessuno viene a correre, la città dimenticata, un "nonluogo" che merita di essere rivalutato. <br />
Si lo so forse qualcuno può storcere la bocca, ma secondo me anche questo è un aspetto del trail se a questa parola si vuol dare anche un significato di nuove possibilità di scoperta e di corsa.<br />
<br />
Per oggi basta così: non posso spingere molto, due ore se ne sono andate via tranquille e ricche di sorprese.<br />
Spero la prossima settimana di avere la bici nuova, un pò meglio equipaggiata per questi tipi di terreno, potrò apprezzare meglio questi luoghi e soprattutto sarò meno limitato nelle mie scelte di sentieri semi dimenticati.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-47194149813295792792010-03-09T20:56:00.011+01:002010-03-10T08:35:30.930+01:00Chi non ha gambe abbia...braccia!Ritorno a scrivere dopo un periodo sabbatico nel quale mi sono messo ad analizzare (più che altro per metabolizzare) questo nuovo lunghissimo periodo di stop.<br />
Non posso fare a meno di ringraziare tutti gli amici podisti e trailers che mi sono stati vicino con le loro dimostrazioni di affetto e con i loro graditissimi auguri.<br />
Le giornate scorrono lente e meditabonde, mentre le sinapsi collegano insieme emozioni, umori, sensazioni, desideri e visioni di corse future ricche di sentieri, montagne, spiagge, fiumi e chissà cos'altro ancora.<br />
Ma come si fa a tenere a freno il cuore di un corridore? E soprattutto come si fa a rendere meno drammatico il forzato stop?<br />
<a name='more'></a>Ecco allora che ho rimesso mano ai miei piani di allenamento domestico, ho riguardato le varie tabelle, ho cercato le possibilità e le alternative alla corsa, escludendo il nuoto e limitando la bici (incompatibili con la mia patologia). Ne è nato un percorso di allenamento che mi terrà compagnia fino alla TAC di metà aprile e che prevede lavori sugli addominali, sui quadricipiti, e sulla parte alta: braccia, spalle, pettorali.<br />
<br />
Il tutto si basa su due metodologie di allenamento molto interessanti: il <b>super-set</b> e <b>l'interval training.</b><br />
Il <b>super-set</b> si può effettuare con o senza l'ausilio dei pesi, (io uso alcuni manubri a peso variabile e altri a peso fisso) e consiste nell'abbinare due esercizi che interessano due diversi gruppi muscolari. In pratica si fa una serie per un gruppo (esempio pettorali) e di seguito senza pause una serie per un altro gruppo muscolare (esempio quadricipiti ).<br />
<br />
Alla fine delle due serie ci si riposa per un periodo che va dai 30" al minuto (dipende dalla preparazione) e generalmente, si ripete il mini circuito per altre 2 volte per un totale di 3 miniserie da 2 esercizi ciascuna.<br />
Si prosegue con altri 2 o 3 super set, che interesseranno altri gruppi muscolari.<br />
Per terminare degnamente questa routine (che sembra facile ma vi assicuro essere molto impegnativa) si conclude con una fase di <b>interval training,</b> che eseguo sulla cyclette.<br />
<br />
<b>L'interval training</b> consiste nell'effettuare un lavoro abbastanza impegnativo per l'apparato cardiorespiratorio, interrompendolo con pause attive. Il variare dell'intensità e della durata dello sforzo unito al variare dell'intensità e della durata delle pause, va a sollecitare i vari meccanismi aerobici, anaerobici, di forza e di resistenza, con o senza accumulo di acido lattico.<br />
<br />
Il segreto dell'interval training consiste proprio nel continuo variare degli stimoli e risulta essere anche molto efficace in un ottica di contenimento del peso, in quanto unisce all'aumento del metabolismo, la capacità di utilizzare i grassi come substrato energetico anche nella fase di riposo e di recupero dopo la seduta.<br />
<br />
Questa fase per adesso dura solo 20 minuti, in quanto non posso sovraccaricare la tibia con un lavoro eccessivo e dopo una fase iniziale di riscaldamento di circa 3/4 minuti comincio il lavoro vero e proprio che di solito è così strutturato: 1 minuto di sforzo alternato ad 1 minuto di pausa attiva.<br />
<br />
Es: 1' di lavoro effettuato a 9/10 della scala della cyclette 80 rpm e 1' attivo a 6/10 a 70rpm<br />
Si prosegue così fino al 17° minuto per finire con 3 minuto di defaticamento effettuato a pedalata facile.<br />
Si può intuire come combinando lavori e pause, ognuno possa trovare lo stimolo allenante che necessità in un determinato momento della preparazione.<br />
<br />
L'altro tipo di interval training che effettuo in alternativa alla cyclette, è il vogatore eseguito con gli elastici.<br />
Regolando la tensione degli elastici riesco ad ottenere un discreto lavoro cardiorespiratorio, senza nessun tipo di sovraccarico sulle gambe. Con questo sistema alleno principalmente tutto il tronco con evidenti vantaggi che apprezzerò, una volta tornato a correre (speriamo presto...)Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-84090217570383228822010-02-23T09:12:00.060+01:002010-02-23T09:54:16.753+01:00TA DEL MUGELLO...Io non c'ero (ma ero li...!)<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"></div><a href="http://lh5.ggpht.com/_jOQR_ym9R7E/S4GyrEnDYvI/AAAAAAAABeU/Sdeb-l5dyro/%5BUNSET%5D.jpg?imgmax=800" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://lh5.ggpht.com/_jOQR_ym9R7E/S4GyrEnDYvI/AAAAAAAABeU/Sdeb-l5dyro/%5BUNSET%5D.jpg?imgmax=800" width="200" /></a>Una nuova dimensione del Trail? Probabilmente si.<br />
Quella vissuta domenica è stata un'esperienza del tutto nuova, ha significato guardare il trail da un nuovo punto di vista. In pratica, a causa del mio infortunio che mi ha impedito di partecipare correndo, ho deciso di essere comunque presente allestendo un ristoro a sorpresa al ventesimo chilometro circa. Mi ero organizzato con Leonardo "Biso", l'organizzatore, perché mi indicasse un punto dove organizzare il ristoro, senza ovviamente svelare la cosa agli altri partecipanti.<br />
<a name='more'></a>Devo dire che, il male di rinunciare ad un Trail Autogestito non si limita solo al non correre, ma soprattutto al fatto di ritrovarsi fuori da un sistema più articolato costituito da rapporti sociali, condivisione di passioni, scoperta di nuovi territori e culture locali.<br />
La mia domanda è:<b> si può rinunciare a tutto questo per un banale infortunio?</b> Io credo di no, ecco quindi l'idea di essere comunque presente, inventandomi questa nuova "figura professionale", un po come quei gruppi di amici che decidono di andare in giro per locali a bere, delegando il compito di guidare l'auto ad uno del gruppo che, per l'occasione, si astiene dall'alcool per rimanere sobrio...<br />
Eccomi dunque domenica mattina vestire i panni insoliti dell'organizzatore e partire da casa mia con la macchina che, al posto dei soliti zaini, camel bag ecc, ha visto la presenza di tavolo con capre, cassetta ciborie e bevande varie, tovaglia, attrezzi da cucina ecc.!<br />
I miei trascorsi passati come allestitore di catering, mi sono stati di aiuto per allestire la postazione nella migliore maniera possibile, offrendo ai miei "clienti" una vasta scelta di possibilità gastronomico-ristorative.<br />
E cosi silenzioso e con il sorriso sotto i baffi, ho raggiunto il posto prestabilito con largo anticipo ( non ho capito se ero in anticipo io o in ritardo loro...) mettendo tutto in ordine.<br />
Poi è iniziata l'attesa. E devo dire che è stata un'attesa del tutto diversa dalle altre che viviamo nella quotidianeità. Non era come aspettare l'autobus o la fidanzata. Diversa anche dall'attesa che si fa all'ufficio postale. Più che un'attesa è stato un momento di riflessione interiore: ritrovarsi in mezzo alla natura, fermo, lasciando lo sguardo spaziare nell' immediatamente vicino e anche nell' immediatamente lontano, mi ha messo di fronte ad una forma <b>leopardiana</b> di osservazione fatta di introspezioni interiori e di fughe del pensiero <b>al di la dei colli e dei sovrumani silenzi.</b><br />
<br />
Poi, improvviso e rapido, l'arrivo dei trailers, un gruppo di hobbit sbucati dal sentiero, che ho accolto al suono del flauto. Beh la loro sorpresa unita alla loro felicità, è stato il corollario di tutta la mia preparazione.<br />
L'effetto sorpresa è riuscito perfettamente e gli "avventori" hanno gradito enormemente l'improvvisato desco.<br />
Con l'occasione ho rivisto e salutato i compagni di sempre. Dopo un lungo periodo è ritornato a correre nel gruppo anche Leo "Il Mago" ed erano presenti tra gli altri Enrico Vedilei e Alessandra Carlini due trailer fortissimi, che credo, abbiano faticato non poco a... tenere il ritmo dei più lenti!! (meno male che io non c'ero altrimenti erano dolori per loro...!!).<br />
<br />
Poi come sono arrivati, silenziosi e rapidi i partecipanti riprendono il loro cammino, scomparendo dentro il bosco accompagnati da un sommesso fruscio di foglie dietro i loro passi.<br />
Rimetto tutto a posto, libero il sentiero dalla mia presenza discreta, e rimirando il paesaggio che mi circonda, salgo in auto per il viaggio di ritorno e di nuovo mi immergo "nei sovrumani silenzi e profondissima quiete".Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-32853553392228172272010-02-19T14:23:00.005+01:002010-02-21T17:54:54.981+01:00C.A.P. Condimento Alternativo per Pinzimonio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S36sWChpecI/AAAAAAAAAUc/IXtHt1vDka0/s1600-h/SALSA+YOGURT.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S36sWChpecI/AAAAAAAAAUc/IXtHt1vDka0/s320/SALSA+YOGURT.jpg" /></a></div>Ecco una ricettina veloce veloce per non affogare il nostro pinzimonio dentro una pozza d'olio.<br />
Sappiamo che l'olio extra vergine d'oliva è un toccasana per la nostra salute ma meglio non esagerare e riservarci la possibilità nello stesso pasto, di poterlo usare contemporaneamente in più piatti.<br />
Ecco la ricetta.<br />
<a name='more'></a><br />
Prendete un vasetto di Yogurt (io uso il Fage greco a zero grassi), aggiungete cucchiaino di pasta d'acciughe, un cucchiaino di senape, un po di sale, macinate del pepe fresco bianco e nero ed infine un po di spezie a piacere seguendo le vostre preferenze.<br />
Io per esempio uso il seguente "intruglio": curry, cardamono, curcuma, chili in polvere, noce moscata, cumino (pochisismo perchè è molto forte).<br />
Queste spezie vi consigli caldamente di comprarle presso un negozio di Commercio Equosolidale o similari, perchè sono più buone e più gustose.<br />
Adesso mescolate il tutto aggiungendo alla fine un trito aglio, prezzemolo e menta.<br />
Usatelo come pinzimonio con le verdure crude, oppure come base nei panini al posto della maionese, ottimo sulla carne alla griglia e con il bollito.<br />
Insomma provatelo <b>Gnam Gnam!</b>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-13550605560010527862010-02-18T18:55:00.000+01:002010-02-18T18:55:20.642+01:00CHE STRESS...la frattura da stress!<b>CI RISIAMO...</b><br />
Fermo per l'ennesima volta a causa di una frattura da stress che si è formata piano piano e in maniera subdola, al punto da trarre in inganno sia il medico sportivo, sia il fisioterapista.<br />
Questa è infatti la caratteristica di questo tipo di infortunio: da quello che è emerso da una ricerca sull'argomento effettuata in internet, tali manifestazioni sono caratterizzate da un excursus molto articolato che permette solo dopo parecchio tempo,di giungere ad una diagnosi abbastanza precisa anche in presenza di esami che danno riscontro negativo.<br />
<a name='more'></a><br />
E qui la cosa va a complicarsi. Ma procediamo con ordine.<br />
Il dolore improvviso e non molto accentuato si manifestò a metà gennaio mentre ero disteso a leggere sul divano. Sul momento non ci prestai molta attenzione ma fin da subito appariva come un dolore diverso dagli altri, più persistente, dolorante alla palpazione e al contatto. Però nonostante tutto andava e veniva, senza compromettere la normale attività lavorativa e sportiva.<br />
Ho continuato a correre normalmente, anche perchè con la corsa si attenuava e scompariva, per poi ripresentarsi a riposo.<br />
Poi dopo un periodo di circa due settimane, durante il trail di Venezia la situazione si è aggravata costringendomi allo stop totale e alla fisioterapia fatta con ultrasuoni perchè all'inizio si pensava ad una infiammazione allo shin splint.<br />
Ed in effetti le applicazioni unite ad un ciclo di antiinfiammatori stavano dando un risultato positivo, avvalorato anche dalla negatività dell'esame radiografico.<br />
L'ultimo test effettuato domenica ha invece riproposto il problema in tutta la sua gravità confermando l'alta possibilità della frattura da stress che dovrà tuttavia essere confermata dalla prossima Tac che effettuerò prima possibile.<br />
Peccato, per questo nuovo stopo che mi terrà lontano dai Trail per un lungo periodo, peccato anche perchè tutta la preparazione muscolare effettuata durante l'inverno andrà a farsi benedire e dopo il lungo stop dovrò ricominciare piano piano per riuscire a tornare ai livelli attuali entro settembre (se tutto fila liscio).<br />
<br />
<b>LA LEZIONE IMPARATA ADESSO MI PORTA A FARE LE SEGUENTI CONSIDERAZIONI:</b><br />
<b>1)</b> Valutare sempre il carico degli allenamenti in base alla propria preparazione senza lasciarsi coinvolgere troppo da quello che fanno gli altri. Dico questo perchè la corsa non è solo fine a se stessa: ti porta a condividere un percorso di socializzazione ampio e vivace, attraverso il quale incontri e stringi amicizia con altre persone che come te condividono la stessa passione. Uscire in gruppo e correre insieme nei boschi e sentieri è un'esperienza totalizzante e di grande soddisfazione, che però va fatta con cognizione e con la consapevolezza che non sempre siamo in grado di reggere un carico eccessivo anche se ci sentiamo forti e pronti a tutte le sfide.<br />
<br />
<b>2)</b> Capire che non sempre resistere a tutti i costi alle difficoltà finisce col premiare la nostra perseveranza.<br />
Troppo spesso, presi dal benessere psico fisico che la corsa ci riserva, non ci rendiamo conto dei nostri limiti e che non sempre è una buona idea superarli ad ogni costo.<br />
<br />
<b>3) Fare i conti con l'età.</b> Già proprio questo è un dato di fatto dal quale non si può prescindere e che viaggia di pari passo con il punto 2...Non occorre aggiunger altro. Ovvio che con il procedere degli anni le guarigioni, i traumi, le situazioni negative, seguono un percorso diverso con una tempistica peggiore rispetto a quando siamo giovani.<br />
<br />
E adesso?<br />
Adesso ci si riposa, si sta fermi guardando gli altri correre, si pensa al periodo della riabilitazione.<br />
Si pensa, si pensa, si pensa....Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-22390087398953149632010-02-03T08:26:00.000+01:002010-02-03T08:26:11.769+01:00Vivi in bici!<a href="http://www.steveingham.com/bicicletta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.steveingham.com/bicicletta.jpg" width="152" /></a><b>Che bella invenzione la bicicletta!</b> Proprio stamani ho fatto questa apparentemente banale riflessione mentre, in sella alla mia bici, raggiungevo il mio ufficio.<br />
Consuetudine questa che si rinnova ormai da circa 4 mesi, da quando cioè, complice l'ennesimo infortunio, per mantenere la forma ho cominciato ad usare la bicicletta per spostarmi da casa al lavoro.<br />
Ho la fortuna di avere l'ufficio vicino a casa, ma il mio lavoro mi porta spesso ad uscire per visitare i clienti e questo è sempre stato un (falso) deterrente per convertire definitivamente , la mia mobilità da motorizzata a ciclabile.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
E invece piano piano in questi mesi è avvenuta la metamorfosi, ho lasciato sempre più spesso lo scuter nel garage e diminuito l'uso dell'auto (ne abbiamo una sola in famiglia e conciliare gli spostamenti non è facile), quindi ho cominciato ad andare agli appuntamenti usando la bici.<br />
Ho scoperto con sorpresa che il tempo che impiegavo per gli spostamenti, era di poco superiore a quello classico in auto e così è andata a finire che la bici ha preso il sopravvento.<br />
I vantaggi sono enormi: ho dismesso il vecchio scuter e risparmio di assicurazione, inquino di meno, mi tengo in forma, spostarsi è più piacevole perchè te ne stai tranquillo da una parte, lasciando lo stress della guida agli altri! Scopri nuove prospettive e angoli della tua città grazie al fatto che vai più piano.<br />
Si certo ci sono le contro indicazioni: la maleducazione degli automobilisti, il pericolo che è sempre in agguato dovuto al traffico, non sempre si respira aria pura.<br />
Insomma la bici è stata una piacevole riscoperta, ha significato entrare in una dimensione nuova che invita a riflettere sul senso delle cose che facciamo, sul senso della continua rincorsa al possesso che contraddistingue il nostro vivere quotidiano.<br />
Sembra strano ma l'uso di questo mezzo nel quotidiano, ti fa apprezzare meglio la fortuna che abbiamo di vivere in questa parte di mondo opulenta e ricca, ti fa dare il giusto peso a tutto quello che produciamo e ti mostra il superfluo nella sua nudità.<br />
Prova a salire su una bici, vedrai il mondo da una prospettiva diversa.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-86361726116917346902010-02-02T18:16:00.009+01:002010-02-02T18:29:56.646+01:00TA VENEZIA , il trail dei sorrisiSono passati due giorni dal mio rientro dal trail autogestito svoltosi a Venezia il 31 gennaio scorso, ma solo ora trovo il tempo per fermare le mie impressioni da dedicare a questo evento che resterà per sempre come uno dei miei ricordi personali più belli.<br />
<br />
<object height="364" width="445"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Fcvk9ZYgFl0&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x2b405b&color2=0x6b8ab6&border=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Fcvk9ZYgFl0&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x2b405b&color2=0x6b8ab6&border=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="445" height="364"></embed></object><br />
<br />
<br />
Come si intuisce dal titolo, questo è stato il trail del sorriso. E si capisce subito il perchè dell'appellativo, guardando le foto che da 48 ore si rincorrono nei vari siti e blog vari dedicati all'argomento.<br />
Infatti questo TA, magnificamente organizzato dagli amici veneziani con <b>Kapobecero/Cristiano</b> in cabina di regia, ha regalato emozioni continue e senza sosta, che rinnovandosi ad ogni passo di corsa, hanno finito per tenere tutti i partecipanti a bocca aperta, non solo per il fiatone ma soprattutto per la felicità che questa corsa ha saputo trasmettere a tutti noi.<br />
E infatti una trentina di facce allegre (più una nutrita schiera di partecipanti non correnti) ha tagliato in lungo ed in largo Calli e Campi veneziani, alla scoperta di ogni più recondito angolo di questa inimitabile città.<br />
Certo che Venezia ha un richiamo particolare e riesce ad attirare a se anche un trailer abituato a percorrere "altre vie". Questa non è una città qualsiasi ma un luogo che va oltre gli schemi: condivide con il sentiero l'assenza di auto, è tutta in pianura ma il continuo saliscendi per i ponti alla fine si fa sentire, non ha rocce e sassi ma correre sui "masegni"...lascia i segni!<br />
<br />
Insomma tralasciando tutti il luoghi comuni su Venezia, quella organizzata domenica, è stata non solo una corsa ma un'esperienza di vita che ci ha fatto ritrovare con amici vecchi e nuovi del forum, giornate come questa fanno bene allo spirito soprattutto a quello Trail.<br />
<br />
<b>P.S.</b> Ringrazio tutti organizzatori e partecipanti, perchè ognuno di loro ha contribuito alla riuscita di questa giornata, (non cito i nomi perchè rischierei di escludere qualcuno e questo mi dispiacerebbe).<br />
Vi invito a ripetere anche il prossimo anno: queste ripetute si fanno volentieri, io mi prenoto fin da adesso.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-26423563692596461092010-01-28T16:35:00.047+01:002010-01-28T17:17:33.687+01:00Un week end mooolto ricco!Eh si proprio così, questo ultimo weekend è stato davvero ricco di eventi legati alla corsa e al trail in particolare.<br />
Le giornate di sabato e domenica mi hanno visto infatti partecipare a due trail autogestiti che mi hanno portato a scoprire zone così vicine a casa ma anche così sconosciute e nuove. Sabato è stata una prova generale del percorso del Trail del Montalbano che si disputerà a Novembre e che ha visto partecipare un bel gruppo di trailer toscani, domenica invece ci siamo lanciati con il Kappadocio e Federico sui sentieri dello Javello sopra Prato, in un ambiente tipicamente montano con ripide salite, cime innevate e discese a rotta di collo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2GtoT2sQbI/AAAAAAAAAKY/PDCpqEDaZKA/s1600-h/PROVA+PERCORSO+00.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2GtoT2sQbI/AAAAAAAAAKY/PDCpqEDaZKA/s320/PROVA+PERCORSO+00.JPG" /></a><br />
</div>Ma andiamo con ordine nel raccontare questi quasi 40 km di sentieri.<br />
<b>(Prendo in prestito le immagini di Gaggio e Kappadocio ringraziandoli per la collaborazione) </b><br />
<a name='more'></a>Sabato mattina il ritrovo è alla villa Castelletti (posto di lusso...!) dove accolti da Samuel l'organizzatore, 11 trailer si sono ritrovati tramite il forum di Spirito Trail, per condividere questa prova generale. L'accoglienza di Samuel è stata di quelle memorabili per un TA. Appena giunti infatti, ci ha omaggiato di un simpatico pacco gara con tanto di trofeo e calzini da corsa! <b>GRANDE SAMUEL!</b><br />
<br />
La corsa è iniziata con un lento trotterellare nel bellissimo parco della villa, dal quale poi siamo usciti per affrontare la prima parte del percorso su asfalto (questa scelta come ci ha assicurato Samuel, è stata forzata dall'impossibilità di accedere agli stradelli privati, che saranno comunque aperti il giorno della gara).<br />
Poi finalmente gli amati sentieri con il tipico paesaggio toscano collinare a fare da sfondo.<br />
Il continuo saliscendi, anzi mangia e bevi, ha caratterizzato questo percorso che in quasi 24 km ci ha fatto salire al Poggio alla Malva, ad Artimino e in altri angoli a me sconosciuti ma comunque caratterizzati tutti da una dolcezza e bellezza senza pari.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2Gtw77bIwI/AAAAAAAAAKg/j9-PAQ3k_uI/s1600-h/PROVA+PERCORSO+01.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2Gtw77bIwI/AAAAAAAAAKg/j9-PAQ3k_uI/s320/PROVA+PERCORSO+01.JPG" /></a><br />
</div>E tutte queste bellezze paesaggistiche hanno fatto da testimone al passaggio di un'allegra combriccola di trailer, molto ben assortiti e con una gran voglia di sparar cazzate e divertirsi. VIVA IL TRAIL!<br />
Alla fine l'arrivo alle auto nel parcheggio della villa è stato accompagnato dalla seconda sorpresa della giornata: un ricco ristoro a base di focaccia, salame e mortadella, sempre offerto da Samuel che sicuramente si è già guadagnato l'oscar del miglior terzo tempo finora organizzato.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2GueN1VN7I/AAAAAAAAAKo/5r_ElHDlaks/s1600-h/PROVA+PERCORSO+04.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2GueN1VN7I/AAAAAAAAAKo/5r_ElHDlaks/s320/PROVA+PERCORSO+04.JPG" /></a><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Meno male che mancava poco...sennò lo mettevo in moto!<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><b>Domenica mattina</b> invece le mie gambe hanno dovuto subire un ulteriore prova da sforzo, con la salita dello Iavello sopra Prato, La compagnia del Kappadocio e di Federico è stata l'ideale per assaporare questo percorso suggestivo e impegnativo che a pochi passi dalla città, ti proietta in una dimensione montana, con un'immersione totale nella natura vera fatta di boschi, sentieri coperti di foglie, cime innevate.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">E nel mezzo il solo rumore dei nostri passi veloci e felici, con i polmoni che si riempiono di ossigeno puro, rigenerato dai profumi del sottobosco invernale che donano a chi le sa cogliere, sensazioni impagabili.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">La mattina comincia subito in maniera vigorosa: via subito alla conquista della prima durissima salita.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"> <a href="http://3.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2G1fypIddI/AAAAAAAAAK4/-7TCKiwj_J0/s1600-h/IAVELLO+000.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2G1fypIddI/AAAAAAAAAK4/-7TCKiwj_J0/s320/IAVELLO+000.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"> Un percorso impervio e ripidissimo che non ti fa respirare e mette a dura prova la tenuta delle gambe. <br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"> Ma che sa regalarti una volta in cima un panorama stupendo che si spande sulla pianura sottostante, facendo spaziare l'occhio da Firenze a Pistoia, e poi ancora al di la delle quinte collinari, fino al Corno alle Scale e le Alpi Apuane.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <a href="http://2.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2G3cfTt3uI/AAAAAAAAALY/CKCJeEnmVlk/s1600-h/IAVELLO+004.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2G3cfTt3uI/AAAAAAAAALY/CKCJeEnmVlk/s320/IAVELLO+004.JPG" /></a><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Dopo questa faticosa ma remunerativa salita, comincia un sentiero ripido e insidioso coperto di foglie e immerso in una bellissima faggeta. La mia scarsa predisposizione per le discese mi obbliga ad affrontarla con cautela e ne approfitto per assaporare questo angolo di montagna ancora innevato e colorato dal sole invernale, che ne fa risaltare ancora meglio la sua intima bellezza.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <a href="http://1.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2G27G-BO3I/AAAAAAAAALA/eK2Xu81cZC4/s1600-h/IAVELLO+002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/_wBoxhZpgIuY/S2G27G-BO3I/AAAAAAAAALA/eK2Xu81cZC4/s320/IAVELLO+002.jpg" /></a><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"> Il sentiero poi prosegue in lenta ma inesorabile discesa attraverso stradelli forestali frequentati da ciclisti in mountain bike, single track e dolci saliscendi. Dopo quasi due ore ci ritroviamo al punto di partenza, per me è stata una due giorni dura ma ricca di emozioni, ripercorro con la mente tutti i posti visitati, se dovessi scegliere quale dei due mi è piaciuto di più avrei difficoltà anche se, l'ambiente montano dello Iavello mi è più congeniale.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Un saluto a tutti i partecipanti e compagni d'avventura.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><br />
<br />
</div>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-46282800125262226362010-01-27T16:32:00.040+01:002010-01-28T16:38:10.172+01:00Trail del Poggiolo (capitale di Fangopoli)Sono già passati diversi giorni da questo evento ma l'emozione di aver vissuto e condiviso con altri trailer questa esperienza, rende sempre viva dentro di me questa giornata, iniziata in modo speciale, complice una scioccante sveglia caricata alla 4,30 del mattino<br />
<a href="http://yeswerun.blogspot.com/2010/01/trail-del-poggiolo-capitale-di.html#more"><b> </b></a><br />
<object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8YfS0qiZHEU&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/8YfS0qiZHEU&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />
Il ritrovo con i miei compagni di avventura è infatti, alle 5,30 vicino al casello Autostradale e con le membra ancora assopite e infreddolite, ci apprestiamo a condividere il nostro car sharing, alla volta di Casole Valsenio, in terra romagnola (provincia di Ravenna), non lontano da Imola.<br />
A causa degli incessanti e preoccupanti allarmi meteo, decidiamo di raggiungere la località via autostrada, scelta che, pur rivelandosi inutile per la sovrastima degli effetti meteo, ci ha permesso di viaggiare comodi e tranquilli fin quasi a destinazione. Infatti, gira che ti rigira, raggiungiamo la frazione di Casole Valsenio e da qui, dopo aver affrontato una strada tortuosa, ripida e dimenticata dal tempo, ci ritroviamo al Poggiolo sede del Trail.<br />
Il luogo è variamente frequentato da una chiassosa moltitudine di frequentatori che sfoggiano colorite divise da trail running e maculati completi da cacciatore. Infatti in concomitanza con la nostra corsa, si svolge un'articolata caccia al cinghiale con attrezzato ed multiforme seguito.<br />
<br />
Finalmente giungiamo in zona partenza ed espletiamo l'ultimazione dell'iscrizione. Qui ci incontriamo con altri nostri amici trailer (miticojane, gianforc, helios, robychao e altri ancora) provenienti da varie zone d'Italia, tutti uniti sotto la grande bandiera di Spirito Trail. Scoprirò il giorno dopo leggendo nel forum che erano presenti anche altri spiriti e peccato non averli riconosciuti subito.<br />
Il freddo comunque impone un ricco caffè caldo e ricco di miele (mi piace "doparmi" ogni tanto)...e mentre cerchiamo un posto per cambiarci, non ci rendiamo ancora conto che le pozze di fango esistenti alla partenza saranno solo il presagio di quelle che incontreremo nel nostro cammino.<br />
<br />
Ore 9 partenza!...Oh no!! Mi accorgo solo ora di aver lasciato i <b>"bacchi"</b> per correre, nell'auto rimasta a Firenze...! Non che ami particolarmente correre con il loro ausilio ma, visto i recenti infortuni, mi sarebbero stati utili per distribuire meglio il carico e non solo.<br />
Come già anticipato infatti, il fango sarebbe stato compagno fedele ed immancabile per tutto il tragitto e più di una volta infatti, mi sono trovato in difficoltà in alcuni punti particolarmente insidiosi.<br />
<br />
Comunque bacchi o no bacchi, siamo in gioco, anzi in corsa e bisogna correre. E che corsa ragazzi! Un contimuo ed incessante susseguirsi di mangia e bevi con ripide salite ed altrettanto ripide discese, in un ambiente appenninico tipico romagnolo, caratterizzato dalla presenza dolce e nervosa di calanchi e arenaria, single track agili e guizzanti, prati scoscesi e stradelli di antica memoria, costellati qua e la dai resti di vestigia dimenticate a testimoniare un passato ricco di attività legate alla terra, ma ormai irrimediabilmente perduto.<br />
<br />
A metà percorso la fatica si fa sentire, il continuo saliscendi reso ancora più duro dal fango presente in ogni declinazione, comincia a presentare il conto. Corro insieme a Gaggio mentre il nostro ritmo incessantemente cala a livelli paurosi di bradipismo galoppante (l'unica cosa che galoppa in questo momento).<br />
Ma la gioia che ci riempie gli occhi ad ogni nuovo angolo raggiunto, ci fa sentire meno la fatica e l'accumulo di acido lattico. Inoltre le nostre impressioni e la voglia di divertimento si incontrano e si uniscono a quelle di altri trailer e, non mi stancherò mai di dirlo, grazie a questo sport avvicinarsi alla natura è anche un modo per avvicinarsi alla natura dell'uomo. Solo qui infatti ci si ferma se qualcuno è in difficoltà, solo qui ci si sente tutti insieme, consapevoli che in qualsiasi momento puoi contare su chi ti sta intorno per un aiuto, una battuta, un goccio d'acqua.<br />
<br />
E proprio grazie ad un goccio d'acqua, che mi ritrovo a fare da ristoro volante per una ragazza in preda ai crampi. Poi la corsa ricomincia (ma sarebbe meglio definirla andatura del briaco) con i piedi che si ritrovano costantemente a pattinare nel fango, elemento questo che renderà un'esperienza mistica l'ascesa al Monte Cece. Ho ancora negli occhi e nelle orecchie il ripidissimo e scivolosissimo sentiero fangoso e le imprecazioni degli altri concorrenti. Il duro e continuo arrancare lungo questa salita, al ritmo di un passo avanti e due indietro, mi rende consapevole dell'esistenza della teoria del "Fondo della Pentola" che ti porta a cercare (e trovare) energie insperate e provvidenziali.<br />
<br />
Siamo a circa 2/3 del tragitto. Insieme a Gaggio siamo provati ed esausti ma ancora con la voglia di divertimento. Trotterello con passo incerto e stanco mentre mi ritrovo a fare i conti con i crampi, ad un tratto intravvedo in mezzo alla vegetazione l'arco dell'arrivo, mancheranno si e no uno o due chilometri che sembrano non finire mai. Poi finalmente l'arrivo che taglio insieme al mio compagno di merende e che verrà immortalato da miticojane in una foto nella quale sembriamo due reduci dopo una notte brava in osteria!<br />
<br />
A questo punto scatta una fame assassina che mi fa saltare ogni programma.<br />
Mi infilo direttamente al Pasta party e senza passare dal via, trangugio in pochi secondi un piatto di pasta e un piatto misto e ricco di affettati e formaggi. Poi il resto è la solita routine del dopo gara, la doccia, i saluti, il viaggio di ritorno.<br />
Metto in saccoccia questo primo trail ufficiale del 2010, sono stanco morto ma soddisfatto. Sono riuscito a finire questa corsa nonostante la condizione fisica sia ancora precaria e la preparazione ancora lontana dagli schemi prefissati. Ma non importa, se correre significa anche tener lontani i pensieri amari e le preoccupazioni, allora bene vengano di queste giornate che sono come medicine naturali da prendersi senza ricetta e senza controindicazioni. Anzi l'unica controindicazione è che possono causare dipendenza la quale può spingerti a cercare un sentiero e una traccia anche in mezzo ad un centro storico e non sempre ci riesci...!Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-67489074108861013682009-12-31T12:15:00.017+01:002010-01-28T08:41:07.513+01:00TVB Trail Val di BisenzioL'appuntamento con Gaggio è alle 10:30. Lasciamo la mia auto al parcheggio di Maliseti per raggiungere con la sua, la località di Montecuccoli.<br />
Oggi va in scena il <b>TVB Trail Val di Bisenzio</b>, organizzato dal Kappadocio, sulla traccia Montepiano - Prato.<br />
<object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Wq5jkYFuwgU&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Wq5jkYFuwgU&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />
Io, a causa dei miei acciacchi, devo accontentarmi di fare un tratto più breve (breve è un eufemismo per denominare un trail di circa 27 km con più di 1000 mt. di dislivello...). Il resto del gruppo invece si deve sciroppare un tragitto di quasi 40km e + 1700 mt dislivello.<br />
Ed è proprio a Montecuccoli che mi ricongiungerò al gruppo proveniente da Montepiano per proseguire poi tutti insieme fino a Prato sul crinale che divide le due vallate del Bisenzio e del Mugello.<br />
La giornata non è delle migliori ma neanche delle peggiori.<br />
Anzi, visto quello che ha riservato il meteo in questo periodo, possiamo tranquillamente affermare che ci è andata letteralmente di lusso, non solo risparmiandoci pioggia e vento ma regalandoci addiriuttura un tiepido sole che ci ha accompagnato dalla metà del percorso in poi.<br />
L'inizio di questo trail è stato a dir poco memorabile, grazie al ristoro voluto e approntato dal Gaggio, che con fare professionale ha allestito un mini banchetto organizzato di tutto punto addirittura con, (ciliegina sulla torta), una generosa innaffiata di Coca e Rum...!<br />
<br />
E così, dopo aver dato fondo alle provviste, ci mettiamo finalmente in viaggio e come piccoli hobbit guadagnamo la traccia nel bosco lasciando scorrere sotto i piedi il fogliame autunnale mescolato alla mota frutto delle recenti piogge. Correre nella mota è una sorta di esperienza zen grazie alla quale prendi consapevolezza della differenza fra il guaio maggiore e il guaio minore. Dapprima ti accontenti di evitarla, poi ti accontenti di non esserci affondato dentro e dopo, quando la mota si mescola allo sterco fresco di cavallo, ti accontenti di aver evitato lo sterco.<br />
Infine, quando ormai hai affondato anche i piedi nello sterco pensi che dopo tutto non è andata poi così male, perchè hai evitato di caderci con la faccia.<br />
<br />
Insomma il trail ti riserva sempre il lato migliore della natura...!<br />
<br />
E a proposito della natura incontrata durante il nostro viaggio, come possiamo definirla?<br />
Semplicemente esaltante, con il suo continuo variar di paesaggio, dal sentiero sotto bosco, alle radure, alle praterie sommitali, agli scorci di paesaggi sempre vari ed interessanti e che spaziavano dalle Apuane al Falterona. E in mezzo a tutto questo ben di dio, la nostra presenza, i nostri passi, le risate e le nostre parole.<br />
Infine la gioia di lasciarsi andare e correre felici ridendo come pazzi in mezzo all'erba della Calvana.<br />
Questo è il bello del Trail: si finisce per tornare un pò bambini, si riscoprono rumori e sensazioni ormai sopite, dimenticate e offuscate del lento incedere del tempo. Incontriamo cavalli al pascolo, bellissimi e liberi ci guardano e ci studiano mentre ci avviciniamo per carpirne l'essenza. Sfiliamo silenziosi davanti alle poste della caccia al cinghiale, loro, i cacciatori ci guardano fra lo stupito e il divertito, non si capacitano di persone giunte fin quassù semplicemente correndo e per il piacere di farlo.<br />
<br />
E durante tutto il tragitto la vista di Prato, la nostra meta, lì a portata di mano e tuttavia sempre irraggiungibile anche quando, giunti alla Retaia, ci sembra quasi di toccarla.<br />
<br />
Ma è un'impressione passeggera e ci toccherà sorbirci una lunga discesa, impegnativa, ripida, tecnica e bellissima, che finirà per mettere a dura prova la tenuta fisica, mentale e...le caviglie di tutti noi.<br />
Ormai la stanchezza e i dolori hanno preso il sopravvento ma sono felice per esser riuscito a giungere fino a qua nonostante tutto,anche perchè ancora non sono consapevole che il momento peggiore deve ancora arrivare.<br />
<br />
Appena giunti a Prato infatti abbiamo giusto il tempo per tirare un pò il fiato e quando pensi che tutto sia finito, ti aspetta l'ultima asperità della giornata. Una innocua collinetta da passeggiata domenicale, ma che in questo momento per me diventa il K2, la borsite mi presenta il conto, ci si mette pure un principio di vescica sotto l'alluce che mi impedisce di poggiare il piede normalmente, ah già dimenticavo il ginocchio...<br />
<br />
Siamo tutti stanchi, ma ancora qualche tratto a corsa cerchiamo di percorrerlo. Anche io ci provo ma chiamare il mio gesto corsa è una parola troppo grossa. <br />
Decido di tirare i remi in barca proprio all'ingresso del Parco di Galceti, richiudo i bastoncini e lentamente mi avvicino alle macchine dove incontro gli altri per il terzo tempo.<br />
Pandoro e spumante per tutti, mentre i trabiccoli elettronici sentenziano 39km e 1650+ per la lunga e 27 km per la breve!<br />
<br />
Insomma metto in cascina anche questa esperienza e ne traggo sensazioni tutto sommato positive per quanto riguarda la mia tenuta e sicuramente entusiasmanti per questo trail autogestito e per l'ottima compagnia.<br />
Adesso lavo le scarpe dal fango e dallo...sterco, sapete com'è: non vorrei si sciupassero!Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-39736582393881419682009-12-21T17:25:00.003+01:002009-12-21T17:26:39.620+01:00TRAIL DEL MONTALBANOAnche senza correre (o almeno correndo molto poco...) si può passare una bella domenica insieme ai compagni di avventure e di merende!<br />
Sabato e Domenica 19/20 dicembre si è svolta infatti l'edizione numero Zero del Montalbano Trail Marathon >>><br />
<a name='more'></a><br />
Due tappe rispettivamente di 13 e 30 km (ridotti a 22 per la neve) con la prima prova svoltasi in notturna.<br />
Nonostante il mio piede infortunato non ho saputo resistere al richiamo di questa corsa resa ancora più magica dalla presenza della neve caduta nei giorni scorsi e che ha reso il paesaggio risplendente sotto i freddi e cristallini raggi del sole invernale.<br />
<br />
Ho deciso, malgrado tutto, nella giornata di domenica, di fare un breve tratto del percorso insieme agli amici di Spirito Trail per poi tornare indietro sui miei passi. Effettivamente valeva la pena fare anche questa breve sgambata, giusto per non perdersi il piacere di correre in mezzo alla neve e per gustarsi un paesaggio unico.<br />
All'arrivo insieme agli organizzatori e alla Cris di Spirito Trail (anche lei appiedata da una frattura al malleolo) abbiamo atteso l'arrivo dei partecipanti alla gara ed è stato interessante assistere,una volta tanto, ad una corsa da dietro le quinte<br />
<br />
Bello ascoltare i commenti all'arrivo dei concorrenti, sentire le impressioni di chi ha organizzato il Trail e malgrado la cafonaggine di un concorrente profondamente alienato dalla pratica di questo sport (ma è l'unico che conosco credetemi...), ho sentito pareri entusiasti e un coro di elogi che sono sicuro spingeranno l'organizzazione a ripresentare e a migliorare le cose per il prossimo anno.<br />
<br />
Per finire degnamente questa bella giornata di sport e di amicizia, abbiamo pranzato al seguito della corsa con abbondanza e bontà di libagioni che hanno pienamente soddisfatto le aspettative di tutti.<br />
A fine pranzo un piccolo terzo tempo offerto dal sottoscritto con biscotti di Prato, vinsanto e la consegna del premio di Campione di Inverno di Spirito Trail (sempre offerto da me) consistente in una maglietta e in una bottiglia di vino. Il premio era l'occasione per fare due risate insieme e prevedeva che venisse assegnato allo spirito trail arrivato primo nel giorno di domenica.<br />
<br />
Manco a farlo apposta se lo è aggiudicato il Kappadocio che, dopo aver spolverato sentieri e vassoiate di mangiare, ha ricevuto il premio dalle mani di Simone, presidente di Spirito Trail.<br />
<b>NOTA BENE:</b> Sulle quantità vassoiate di cibo mangiate dal Kappa e dal sottoscritto, ci sono versioni contrastanti e sentirete pareri discordanti, ma tutto si può affermare tranne che siamo inappetenti...!<br />
Una bella giornata davvero e io ringrazio e saluto tutti gli spiriti: Simone, Cris, il Mago, Kappadocio, Uomopatagonico, Gaggio (chi mi sono scordato?) e auguro Buone Feste e Buon Trail a tutti.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-50272464065574789422009-12-14T21:42:00.019+01:002009-12-14T21:55:39.412+01:00NUOVO INFORTUNIOMannaggia la miseriaccia, stavolta mentre tutto stava procedendo a gonfie vele e il cross training dava i suoi frutti in termini di tenuta fisica a tutto tondo, ci si sono messe di mezzo le scarpe, le mie amate Saucony.<br />
Purtroppo non si finisce mai di imparare...>><br />
<br />
<a name='more'></a>Proprio giovedì scorso durante l'uscita dell'ora di pranzo, nel tratto di ritorno ho cominciato ad accusare un dolore crescente nella zona del tallone e del calcagno. Ho immediatamente rallentato per focalizzare l'attenzione sul problema il quale nel giro di neanche un minuto, sono stato costretto allo stop e obbligato ad un mesto e lento ritorno verso casa, accompagnato da un dolore crescente. <br />
<br />
Quello che avevo scambiato per una tendinite all'achilleo è stata invece diagnosticata dal medico come una borsite calcaneare. Riposo, crioterapia, pomatina. Dopo i primi giorni di dolori lancinanti e bruciori adesso sembra che il dolore stia rientrando anche se ancora la parte non appare completamente guarita, almeno per quanto riguarda il lavoro non ho eccessivi problemi. MEGLIO COSI'...<br />
<br />
Il rammarico è dettato dal fatto che a causa di questo infortunio devo rinunciare al <strong>Trail del Montalbano</strong> che stavo aspettando a gloria. Ormai è la solita storia: ogniqualvolta si avvicina una data importante, succede immancabilmente qualcosa che mi costringe a rinunciare. Non credo che sarò pronto per questo appuntamento ma comunque ci spero ancora, non si sa mai. Un trail proprio a due passi da casa è un evento raro e per questo ancora di più atteso.<br />
<br />
Purtroppo questo infortunio capita proprio in un momento in cui tanti piccoli inconvenienti fisici, piano piano si stavano risolvendo. Una ulteriore conferma che la preparazione fisica improntata verso il potenziamento muscolare, attraverso esercizi a corpo libero e con piccoli sovraccarichi, stava cominciando a dare i suoi risultati. <br />
<br />
Adesso devo analizzare il motivo di questo guaio che credo sia stato causato dalle scarpe. Essendo pronatore devo calzare scarpe adeguate e dopo un anno passato con un paio di Mizuno per pronatori, sono ritornato alle Saucony forse un po più leggere delle altre, ma con una calzata e una sensibilità nel piede uniche, un vera goduria indossarle e correre almeno fino a giovedi...ehm!<br />
<br />
Il fatto è che un paio di scarpe più solide come le Mizuno risultano immancabilmente più pesanti e questa differenza si evidenzia e si percepisce maggiormente nei tragitti lunghi, con un affaticamento accentuato alle gambe e con dolori muscolari che spesso mi hanno costretto allo stop.<br />
<br />
Adesso devo trovare una soluzione per provare almeno a recuperare questo paio di scarpe abbastanza cosotoso...Proverò a sentire un negozio di sanitari se possono consigliarmi qualcosa per non buttarle via.<br />
Altrimenti dovrò di nuovo allungare le mani dentro il portafoglio, frugarmi le tasche e sinceramente non ne ho molta voglia.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-78357512616078308882009-12-07T18:26:00.008+01:002009-12-15T14:06:13.180+01:00UNA CUCINA GUSTOSA SENZA SOFFRITTI!Si lo so, il soffritto che sfrigola nel tegame e che spande il suo aroma nella cucina, è qualcosa che fa venire davvero l'acquolina in bocca. Il suo profumo si fissa nella nostra mente che comincia a fantasticare su quello che sarà il suo percorso culinario, che culminerà, concretizzandosi, con l'arrivo della pietanza in tavola...>><br />
<a name='more'></a><br />
Ah soffritto mio, che accompagni i nostri 5 sensi e che fin dall'infanzia ti insinui nei nostri ricordi quotidiani fatti di pranzi domenicali, di sughi di mamme e di nonne e base insostituibile di intingoli si goderecci, ma anche apportatore di dubbi e interrogativi, dal punto di vista della bontà nutrizionale.<br />
<br />
Ebbene, mi sono detto, perchè rinunciare al gusto degli alimenti? Non si può inventare qualcosa che soddisfi il palato e ci lasci senza sensi di colpa? Ecco quindi pronta un'altra ricettina veloce e facile per cucinare in maniera leggera, con pochi grassi e dal gusto delizioso.<br />
<br />
Prendi adesso una confezione di odori, pulisci le cipolle, i sedani e le carote e tagliali a pezzi grossolanamente.<br />
Metti il tutto in una pentola con l'acqua e porta ad ebollizione per preparare un brodo vegetale.<br />
Poi metti meta del brodo liquido in una bottiglia e il resto frullalo con il minipimer e mettilo in un barattolo.<br />
Puoi conservarli nel frito per qualche giorno, ma vedrai che li finirai prima...!<br />
<br />
Adesso che hai la base pronta cucina in questo modo: prendi il frullato vegetale e mettilo insieme ad un po di brodo nel fondo del tegame, aggiungi un cucchiaio di senape, un cucchiaino di pasta di acciughe e un cucchiaio di olio ( non lo scrivo ma do per scontato che usi l'extra vergine di oliva).<br />
<br />
Questa è la base del nostro nuovo soffritto! Non più cucchiaiate di olio che friggono in padella con il battuto di odori, ma un composto leggero con un solo cucchiaio d'olio, che mantiene tutte le peculiarità organolettiche del vecchio soffritto.<br />
<br />
A questa base puoi aggiungere quello che preferisci: carne di manzo a tocchetti per fare lo spezzatino, petto di pollo per finirlo di cuocere con il curry, oppure il riso per un risotto. Adesso lascia correre la tua fantasia e inventa da te le tue ricette leggere.<br />
<br />
Ti accorgerai a fine pasto della differenza che esiste fra un soffritto classico e questa reinterpretazione. Non ti sentirai appesantito, digerirai più facilmente, avrai eliminato gran parte delle tossine del soffritto classico e il gusto non ne avrà risentito minimamente.<br />
<br />
<b>BUON APPETITO!</b>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-3112944627832795582009-12-07T17:59:00.007+01:002009-12-15T14:06:00.430+01:00BARRETTA FAIDATE (amica del portafoglio...)Ecco la mia ricetta per ottenere una fetta di dolce ben bilanciata, da utilizzare come una barretta energetica, che ha anche il pregio di farti risparmiare dei bei soldi se sei un acquirente abituale di questi articoli.<br />
Data la sua composizione si presta bene per una rapida colazione o, meglio ancora per il recupero...>><br />
<a name='more'></a><br />
A volte la uso anche come sostegno nelle uscite molto lunghe, quando ho proprio bisogno di qualcosa di solido da masticare e che sia anche gradevole nel gusto. Certo necessita di qualche sorso d'acqua aggiuntivo per essere mandata giù però e tutta roba fatta in casa ed ha quindi, un valore aggiunto.<br />
<br />
Infatti a differenze delle solite barrette in commercio, questo dolce ha il sapore delle cose casalinghe e quindi apporta, oltre ai nutrienti, una buona dose di felicità ed appagamento emotivo. <br />
<br />
Io personalmente ultimamente, cerco di limitare l'acquisto sconsiderato degli integratori alimentari, anche se ne sono stato un discreto consumatore soprattutto per motivi pratici. Poi mi sono reso conto che questi alimenti sono piuttosto cari e che spesso contengono ingredienti non proprio salutari.<br />
<br />
Ora dico io, che bisogno c'è di mettere in un prodotto che nasce per lo sport e che quindi dovrebbe apportare nutrienti scelti, ingredienti come l'aspartame e i grassi vegetali?. A volte ho addirittura trovato i grassi vegetali idrogenati...insomma roba da far accapponare la pelle.<br />
<br />
Allora mi sono messo a cercare qualcosa di più naturale, con pochi ingredienti e senza zuccheri aggiunti e devo dire che in erboristeria qualcosa si trova, ma ad un prezzo abbastanza elevato. Ed ecco quindi l'idea: e se mi preparassi da solo scegliendo gli ingredienti giusti una barretta tutta mia della quale posso essere sicuro?<br />
<br />
Detto fatto. Ho sostituito lo zucchero e i dolcificanti con il fruttosio e il miele, al posto dei grassi vegetali ho messo olio di olivo extravergine, poi ho cercato in commercio proteine naturali senza aromi e dolcificanti aggiunti ed ecco quello che ne è uscito:<br />
<ul><li><b>200 g. Farina di Avena Integrale</b></li>
<li><b>2 Uova intere + 4 Albumi</b></li>
<li><b>1 Confezione Yogurt Greco Fage 0% grassi</b></li>
<li><b>2 Cucchiai di Fruttosio</b></li>
<li><b>1 Cucchiaio di Miele biologico</b></li>
<li><b>1 Cucchiaio di Maltodestrine</b></li>
<li><b>60 g. di Proteine in polvere</b></li>
<li><b>1 Cucchiaio di Olio E.V.O.</b></li>
<li><b>1 Limone ed 1 Arancia grattugiati</b></li>
<li><b>Vanillina, Zenzero grattugiato.</b></li>
</ul>Nello sbattitore elettrico metti insieme tutti gli ingredienti e mescolali con cura (delle uova metti solo i 2 tuorli e lascia da parte i 6 albumi).<br />
Monta i 6 albumi a neve molto ferma (per aiutarti puoi mettere un cucchiaino di zucchero a velo).<br />
Incorpora con delicatezza gli albumi al composto mescolando piano.<br />
Imburra una teglia tipo plum cake e inforna a 190° per circa 30 minuti.<br />
Poi spengi il forno e lascia il dolce dentro ad asciugare.<br />
<br />
Una fetta da 100 g. apporta circa 400kcal. ben bilanciate con carboidrati, proteine e grassi.<br />
La farina d'Avena integrale la trovi in erboristeria, le proteine le puoi scegliere nei negozi di integratori e, anche se non sono eccessivamente favorevole all'uso di proteine in polvere perchè è quasi impossibile conoscerne la provenienza, con l'aiuto di un negoziante serio e preparato, puoi trovare un prodotto senza aromi aggiunti e senza dolcificanti. Io uso quelle della Watt naturali. Considera che un barattolo di proteine, pur se costoso, ha comunque un altissima resa e il prezzo si ammortizza bene nel tempo.<br />
<br />
Non ti rimane che provare questa semplice ed economica ricetta: buon appetito e buon allenamento!Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-4029954686293227422009-11-26T15:55:00.052+01:002010-01-28T08:42:37.690+01:00TRAIL DEL MONTE MORELLONegli ultime domeniche ho realizzato due piccoli progetti che avevo in mente da tanto tempo.<br />
Grazie agli amici di Spirito Trail, abbiamo organizzato due escursioni Trail intorno al Monte Morello, il monte dei fiorentini.<br />
<a href="http://yeswerun.blogspot.com/2009/11/trail-del-monte-morello.html#more"><b>...>> continua </b></a><br />
<br />
<b></b><br />
<object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/GsINlNrhfs4&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/GsINlNrhfs4&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />
Per chi non conosce bene questo tipo di sport, il Trail Running (o semplicemente Trail), è, oltre che una corsa nella natura, una filosofia di vita. Infatti a differenza di altri sport che si praticano a contatto con la natura, nel Trail la componente agonistica e competitiva e sicuramente marginale per lasciare spazio alla convivialità, al piacere di stare insieme condividento le stesse emozioni e dove tutti (cerchiamo) di essere sullo stesso piano.<br />
Fatta questa piccola e per niente esaustiva premessa, ti invito a visitare il sito ufficiale italiano: <a href="http://www.spiritotrail.it/"><i><b>Spirito Trail.</b></i></a><br />
Ti dicevo dunque del Trail di Monte Morello. La prima uscita ha visto presenti oltre al sottoscritto (nome d'arte Rundiamo 62) il Mago e Biso, due veri personaggi che rappresentano al meglio lo spirito e l'essenza di questo sport.<br />
<br />
Partiti da Sesto Fiorentino domenica 8 novembre, sotto un'acqua battente e incessante, attraversando i sentieri segnati dal CAI, abbiamo risalito di corsa le pendici del Morello in un susseguirsi di paesaggi e di scorci assolutamente memorabili e a soli due passi da casa. Nonostante la pioggia e, in alcuni tratti il freddo, la mattinata è trascorsa piacevolmente con il nostro lento incedere fra gli alberi gocciolanti inframezzato da storie fatte di raduni, di corse nel deserto, di fango, di sole, di natura.<br />
<br />
E' stato un vero piacere lasciarsi cullare dai rumori della natura mentre mentre la fantasia galoppava immergendosi nei racconti di ognuno. Soprattutto per me che ero alla mia prima uscita ufficiale dopo l'infortunio alla caviglia, uscire con persone di grande esperienza come loro, è stato un autentico toccasana che mi ha permesso, quasi senza accorgermene, di portare a termine 2ore e mezzo di corsa effettuate in condizioni abbastanza disagiate. Ma il bello del Trail è proprio questo, la ricerca e il superamento delle difficoltà attraverso la ricerca del divertimento e la condivisione dello sforzo collettivo.<br />
<br />
Questa prima piccola uscita ha avuto inoltre un significato particolare perchè ha visto venire alla luce il piccolo embrione dei trailer toscani, destinato inesorabilmente a crescere. Infatti dopo appena due settimane, alla seconda uscita sul Monte Morello, ha preso parte anche Simone il presidente di Spirito Trail, che unitosi finalmente al gruppo, ha fantasticato insieme a noi sul progetto di un trail nazionale su queste montagne.<br />
Durante questa ultima uscita, abbiamo risalito le tre cime del Morello in una mattinata tipicamente novembrina, grigia nel colore ma viva nella gioia di 4 corridori che come bambini si divertono nel mettere sotto i loro piedi sterrati naturali, saltando da una pietra all'altra, che perdono la traccia per poi ritrovarla, che incrociano uno stuolo di cacciatori di cinghiali e si emozionano davanti ai crocevia della segnaletica e con timore affrontano l'abbaiare dei cani.<br />
<br />
Insomma il trail è qualcosa di più di una semplice corsa, è qualcosa che ti nasce dentro e sei felice quando ti accorgi che altre persone provano il tuo stesso piacere.<br />
<br />
<b>Adesso altri incontri ci attendono: il Mugello è li che ci aspetta con i suoi colori, la sua natura bellissima e selvaggia....e con i suoi Tortelli!</b>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-67645696824848548042009-11-26T14:45:00.033+01:002009-11-26T15:06:47.534+01:00A TUTTO G.A.S. Gruppi di Acquisto Solidale<b>Avete mai sentito parlare dei <a href="http://www.retegas.org/"><i>G.A.S?</i></a></b> (Gruppi di Acquisto Solidale).<br />
Sono una libera e spontanea associazione di cittadini che si riuniscono per trovare, nelle vicinanze del proprio territorio, una serie di fornitori di prodotti alimentari (e non solo) con il duplice obiettivo di procurarsi prodotti quasi sempre biodinamici favorendo così lo sviluppo delle attività locali e il consumo di alimenti sani.<br />
Ma non solo...>><br />
<a name='more'></a>Riporto qui la presentazione tratta dal <i><b><a href="http://www.retegas.org/">sito ufficiale:</a></b></i><br />
<i>I <b>Gruppi di Acquisto Solidali</b> (G.A.S.) nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un'economia che metta al centro le persone e le relazioni. </i><br />
<i><br />
</i><br />
Visitando il sito potete scoprire come operano sul territorio i Gas e magari decidere di aderire a questa interessantissima realtà. Infatti entrare a fare parte dei Gas non solo rivoluziona in positivo le nostre abitudini alimentari, ma anhe il nostro stile di vita, recuperando gesti, abitudini, modi di pensare ormai obliati nel vivere quotidiano.<br />
<br />
Per quanto riguarda la mia personale esperienza a livello familiare grazie ai Gas abbiamo imparato che, nel nostro territorio esistono tante realtà agroalimentari sconosciute e lasciate fuori dai circuiti della grande distribuzione. Proprio grazie ad esse possiamo avere cibi di altissima qualità a prezzi tutto sommato convenienti visti i vantaggi che si acquisiscono. Non solo: lo sapevi che i cibi naturali colti freschi sul territorio hanno un potere nutritivo maggiore dei cibi coltivati in serra e che si fanno chilometri e chilometri di autostrada prima di finire sulle nostre tavole? Hai mai riflettuto su questo aspetto? Prova ad immaginare che giro assurdo fanno le merci alimentari dal momento che vengono colte al momento che vengono mangiate.<br />
<br />
E tutto questo giro a bordo dei vari mezzi di trasporto, oltre ad inquinare l'ambiente, influisce negativamente sulla qualità nutritiva del prodotto finale.<br />
<br />
Inoltre un aspetto da non sottovalutare se prendiamo l'esempio del latte e derivati, esiste una enorme differenza nutrizionale fra il latte comprato crudo dall'allevatore del posto e quello fresco pastorizzato del banco frigo. Non solo come qualità organolettica, ma proprio come qualità dei nutrienti. Insomma il grasso del latte munto fresco è di qualità migliore e non arreca danno alla nostra salute come quello contenuto nel latte pastorizzato. Ho letto infatti di ricerche in tal senso che incentivano il consumo di latte fresco (senza esagerare) come un'abitudine salutare e gustosa.<br />
<br />
E poi che dire della bontà delle verdure di stagione ricche di gusto e di sapore?<br />
<br />
Spero di avervi incuriosito e vi invito a visitare il sito dei<i><b> <a href="http://www.retegas.org/">Gas</a> </b></i>sperando che anche voi possiate entrare a fare parte di questa grande famiglia.<br />
<b>A proposito l'associazione è ovviamente, senza scopo di lucro e vive esclusivamente grazie all'impegno logistico dei suoi partecipanti</b><br />
<br />
<br />
<i><br />
</i><br />
<i><br />
</i>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-50504841467565713762009-11-08T22:55:00.001+01:002009-11-16T08:34:24.875+01:00Io mi faccio i carrelli degli altri...!Ultimamente quando vado a fare la spesa al supermercato, ho preso il vizio di dare di soppiatto una sbirciatina nei carrelli altrui. Questo è un piccolo gioco che mi permette di verificare il rapporto causa effetto fra quello che mangiamo e quello che siamo...>><br />
<br />
<a name='more'></a>Un esempio eclatante era proprio il carrello di una signora che presentava nel primo strato una confezione di Buondi, nel secondo i Tegolini, al terzo livello si attestavano i Saccottini e dulcis (è proprio il caso di dirlo) in fondo le Crostatine. <br />
Sopra a tutto questo festival dell'indecenza alimentare troneggiavano due confezioni di salsicce e vari tagli di carne di manzo e di maiale.<br />
Poi svariati pacchi di pasta, biscotti wafer, salumi e formaggi ecc.<br />
<br />
La frutta e la verdura erano relegate nella loro scarsezza in un angolo del carrello.<br />
Una occhiata alla proprietaria del carrello rivelava una signora di giovane età piuttosto obesa e dall'incedere stanco e annoiato.<br />
<br />
Mi sarebbe piaciuto fermarla e farle notare come il suo tipo di alimentazione avesse avuto bisogno di una riveduta generale ma poi mi sono ricordato di essere uno che si fa i carrelli degli altri ma che sostanzialmente si fa gli affari propri.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-2681194011804957372009-10-30T22:48:00.013+01:002009-11-16T08:39:14.037+01:00Che bella colazione!Non so te ma io la mattina mi sveglio con una fame da lupi. Se non faccio una seduta di corsa o di training mattutino, la prima cosa che faccio è proprio la colazione.<br />
Ho imparato che proprio questo pasto è fondamentale non solo per il buon proseguimento della giornata, ma anche per mettere in moto il metabolismo...>><br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Infatti una colazione abbondante e bilanciata, ricca in carboidrati e con una parte proteica, lancia un segnale positivo ai nostri centri recettori che, grazie all'energia che ricevono, mettono in moto il metabolismo, smobilitando le riserve energetiche anzichè risparmiarle come nel caso di una colazione povera.<br />
<br />
Quindi una abbondante colazione aiuta l'organismo a mettersi in moto, a consumare energia e a bruciare i grassi. <br />
<br />
In pratica queste possono essere le mie colazioni tipo:<br />
2 albumi - 1/4 tazza di ricotta - 1 tazza di latte di soia naturale - due fette biscottate e una mela - 2 noci<br />
oppure: due albumi - 1 misurino di proteine - 1 tazza di latte - 1 tazza di cereali possibilmente del tipo senza zucchero - due noci.<br />
<br />
Ho imparato che al mattino è bene equilibrare carboidrati e proteine per non fare innalzare troppo la secrezione dell'insulina, che può causare nel breve periodo un abbassamento glicemico provocando sensazione di fame.<br />
<br />
Per regolarmi ho imparato ad usare la tazza come misurino, prendine una che contenga come riferimento 200ml di acqua. Ricorda che l'utilizzo della tazza ti tornerà utile per usarla al posto della bilancia.<br />
<br />
Con un inizio di giornata così vado avanti bene per circa 2/3 ore e a quel punto è d'obbligo un piacevole spuntino: yogurt biologico e 1 mela possibilmente biologica.<br />
<br />
Il perchè consumo alimenti biologici? Ne parlerò in un post dedicato.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-1872841872679600802009-10-25T22:47:00.095+01:002009-12-15T14:08:28.066+01:00ll mio nuovo allenamentoIn quest'ultimo mese (diciamo a cavallo fra settembre e ottobre), ho dovuto fare il punto della situazione alla luce dei continui infortuni che mi hanno assillato negli ultimi mesi. Contratture, stiramenti, distorsioni, sinoviti, tendiniti: sembra che il mio fisico sia diventato la fonte ispiratrice per un manuale di fisioterapia applicata (sob) <b>...>></b><br />
<a name='more'></a><br />
Ho avuto svariati incontri con dottori, fisioterapisti, massaggiatori, guaritori vari, e quasi tutti sono concordi che cose gravi non ci sono: devo solo stare attento ai carichi e dedicare più tempo alla preparazione atletica (che termine altisonante...).<br />
<br />
Così per venire a capo di questa situazione particolarmente irritante che non mi permette di correre come e quanto vorrei, ho iniziato a cercare informazioni per elaborare una metodologia a lungo termine che mi permettesse di avere un livello di preparazione accettabile per poter partecipare alle corse in calendario e contemporaneamente ridurre l'incidenza degli infortuni.<br />
<br />
Ti confesso che la cosa non è semplice però credo di essere vicino alla meta in quanto da circa un mese sto seguendo un programma che prevede 4 sedute la settimana: 2 di corsa e 2 di esercizi fisici.<br />
<br />
Le due sessioni di corsa sono così strutturate: una corsa di 45 min al mercoledì con 5 min. iniziali di riscaldamento seguiti da tratti intervallati ad alta e bassa intensità di 1 min. ciascuno, per poi passare a 2 min + 2 min. e cosi via fino a 5 min. Rimangono 10 min. per il defaticamento. In questo modo faccio una seduta breve ma intensa con variazioni di ritmo che oltre ad incrementare la potenza aerobica, mi serve a far girare le gambe a vari ritmi, evitando così di "impoltrire" troppo le gambe. Altre volte invece corro a sensazione con il fartlek puro basato sulle distanze e sulle variazioni decise sul momento.<br />
<br />
La seconda seduta invece prevede il lungo domenicale incrementando di circa 2/3 km ogni due settimane. Nella settimana di mezzo riporto il km indietro per evitare il sovraccarico.<br />
<br />
Per esempio:<b> dom.1</b> 10/k - <b>dom.2</b> 8/k - <b>dom.3</b> 13k - <b>dom.4</b> 10/k - <b>dom.</b>5 16kk - <b>dom.6</b> 12/k e così via.<br />
<br />
Le sedute dedicate agli esercizi fisici, prevedono un circuit training di tonificazione generale di tutto il corpo, braccia - addominali - gambe - pettorali ecc. da eseguire usando pesi, elastici, swiss ball, panca. Ogni seduta termina con 20 min di interval training su cyclette (5 min. risc. - 1min. intenso + 1 min. leggero alternati per finire poi con 5 min. defaticamento). Questa seduta finale serve a mantenere un buon livello di fiato e aumentare il metabolismo.<br />
<br />
Inoltre come già spiegato, tutti i giorni uso la bici per i miei spostamenti cittadini e al sabato eseguo una camminata a ritmo medio/alto, di circa 1:30/2:00h.<br />
<br />
Lo scopo di questo sistema è quello di non sovraccaricare troppo le gambe con la corsa e contemporaneamente, non perdere lo stato di forma e di fiato eseguendo esercizi alternativi.<br />
Devo dirti che effettivamente questa combinazione sta dando risultati soddisfacenti e molto apprezzabili in quanto non solo sento le gambe girare meglio ma contemporaneamente non avverto più tutti i doloretti e i fastidi che mi affliggevano prima e che finivano inevitabilmente per procurare l'infortunio.<br />
<br />
Ho decio che fra qualche mese porterò le sedute di corsa a 3 (eliminerò la camminata) per poi dedicare alla corsa il mese che precede un appuntamento importante, per effettuare l'affinamento necessario.<br />
<br />
Vediamo se con questo sistema riuscirò non solo a programmare qualche corsa in più ma anche a risparmiare un pò di soldi in fisioterapia e dottori...Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-90291913671612639572009-10-25T21:23:00.100+01:002010-01-28T09:32:11.146+01:00Comincia bene, continua meglioSe posso darti un consiglio spassionato se hai deciso di iniziare a correre e vuoi partire nel migliore dei modi segui queste regolette che ho trovato in rete a nome di <a href="http://www.time-to-run.com/beginners/easytips.htm#">Cynthia Hayward</a><br />
Il sito in questione è in inglese e io ho cercato di tradurlo alla meno peggio cercando di mantenere il senso delle notizie riportate. Queste regole ci dicono che<b>...>></b><br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<ol><li><b>Acquista un buon paio di scarpe.</b> Non importa acquistare subito il modello di punta appena uscito, ma puoi orientarti con l'aiuto del negoziante, verso un modello uscito qualche mese fa ma di sicuro disponibile ad un prezzo inferiore. Un modello sufficentemente ammortizzato, avrà la precedenza per salvaguardarci dagli infortuni.<br />
</li>
<li><b>Inizia ogni allenamento con una camminata.</b> Soprattutto nelle prime settimane è importante camminare per almeno 10/15 min. a buon passo, prima di iniziare il tratto di corsa. Chiudi sempre la sessione rallentando progressivamente il ritmo fino ad effettuare gli ultimi 5/10min al passo. Questa regola ti posso assicurare è importantissima, io l'ho puntualmente disattesa cullandomi nell'illusione di essere indistruttibile... ma la corsa fatta in maniera sregolata prima o poi ti presenta sempre il conto...!<br />
</li>
<li><b>Programma almeno 3 sedute la settimana di cammino/corsa.</b> Una incidenza minore non porterà quei benefici e quegli adattamenti che ti consentiranno di ricavare il massimo dai tuoi allenamenti. In caso di doloretti sospetti non strafare e datti qualche giorno di riposo per vedere come si evolvono. Ricorda che correre se sei infortunato, aumenta poi il tempo di riposo necessario per superare l'infortunio stesso. Io sono un pessimo insegnante in questo caso, quindi non prendere esempio da me e neanche da tutti quei runner che magari ti dicono: corri che ti passa.<br />
</li>
<li><b>Non correre due giorni di seguito.</b> Non sovraccaricare l'apparato muscolo scheletrico soprattutto all'inizio. Ti posso assicurare per esperienza personale, che il riposo è una forma di allenamento eccezionale.<br />
</li>
<li><b>Corri considerando il tempo e non lo spazio.</b> Programma il tuo allenamento usando come riferiemento i minuti di corsa piuttosto che i chilometri. Quando sei all'inizio infatti fa più effetto (anche dal punto di vista psicologico) guardare il tempo delle tue uscite anche perchè in questa fase i km non sono tanti e potrebbe essere fuorviante prenderli in considerazione.<br />
</li>
<li><b>Corri graduale.</b> evita di aumentare drasticamente il tempo della corsa e se magari hai raggiunto la mezzora in questa settimana, allora aumenta di 10 minuti la settimana dopo. Procedi con giudizio.<br />
</li>
<li><b>Evita di rincorrere i Top Runner.</b> Corri seguendo il tuo ritmo e non quello dei campioni, loro sono stati dotati da madre natura di particolari caratteristiche genetiche che gli permettono di ottenere risultati straordinari, sottoponendo il loro fisico a carichi di lavoro che adesso non puoi affrontare. Cerca magari di respirare la loro presenza dentro di te ricavandone carica emotiva ed energia positiva da usare magari per superare momenti di crisi.<br />
</li>
<li><b>Porta pazienza.</b> Lo so che scalpiti perchè i tuoi colleghi runner ti mettono pressione per farti iscrivere alla tua prima gara. Aspetta di avere nelle gambe almeno la canonica mezzora di corsa continua, prima di iscriverti alla tua prima 5k.<br />
</li>
<li><b>Trova una compagno</b>. Questa è una cosa importante soprattutto quando sei all'inizio. Ti posso assicurare che correre con qualcuno che oltre a correre condivide con te questa passione genuina, ti aiuta a trovare energie positive nascoste che, non solo ti fanno superare le crisi, ma ti danno anche la carica giusta per trovare gli stimoli ad uscire quando magari non ne hai voglia o hai deciso di fare qualcosaltro.<br />
</li>
<li><b>Divertiti!</b> Sembra quasi un'ovvietà ma cadere nella trappola della competizione è facilissimo. Correre solo per il risultato da conseguire ti svuota dello spirito con il quale dovresti avvicinarti alla pratica di questo sport e potrebbe anche avere conseguenze negative sulla tua salute. Come recita la filosofia di questo blog uno solo vince, noi invece ci divertiamo...!</li>
</ol>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-23043320475626798732009-10-17T22:46:00.088+02:002009-10-25T22:27:50.310+01:00Bar, Pasticcerie, Forni: amici o nemici?<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fino a due anni fa questi luoghi erano per me dei templi nei quali esternare la mia attività sacerdotale. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Poi in preda ad una crisi mistica o rivalutato la mia fede e ho cambiato decisamente religione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Infatti devi sapere che<strong>...>></strong></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Infatti devi sapere che questi luoghi esercitavano in me un'attrazione fatale alla quale era praticamente impossibile resistere. Facevo il mio primo ingresso nel bar appena uscivo di casa.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Insieme al cappuccino abbinavo un tramezzino o un piccolo sandwich pieno delle peggio cose, seguito poi da un bel cornetto ripieno di crema o marmellata.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">E questo era il primo round. Si perchè a metà mattina scattava il secondo round che prevedeva una puntatina al forno più vicino nel quale attingere pezzi di focaccia, pizza, schiacciatine ripiene ecc.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Puoi immaginare gli effetti collaterali di questa alimentazione sregolata.</strong></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Infatti per quanto mi riguarda, devi sapere che a fine giornata questo rimescolamento gastronomico finiva per provocarmi malesseri continui allo stomaco, palpitazioni, insomma un peggioramento tangibile e continuo.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Ma analizziamo un attimo quello che possiamo trovare di consono dentro un bar o una pasticceria.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Partiamo dalla colazione.</strong> Per quanto riguarda il reparto dolce, la scelta si fa critica e particolarmente difficile. Le paste dolci sono infatti un ricettacolo perfetto di zuccheri, grassi (spesso di dubbia provenienza) per non parlare dei vari conservanti o coloranti che vengono spesso aggiunti nella lavorazione.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Il discorso non varia tanto se ci avviciniamo alle pasticcerie artigianali. Anche qui infatti le materie prime utilizzate non danno sufficienti garanzie in quanto è quasi impossibile trovare laboratori che utilizzano il burro al posto della margarina o di altri preparati industriali usati come base pasticcera.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Quindi pollice verso verso il banco della pasticceria dolce!</strong></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Si lo so che questo ti può fare trasalire, ma purtroppo bisogna guardare le cose per quello che sono e il primo passo da fare per attivare al meglio la tua salute è proprio rinunciare senza se e senza ma ai "piaceri" del dolce...</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Non dirmi che anche tu sei di quei podisti che prima della gara o dell'allenamento domenicale si danno appuntamento al bar lungo la strada e con la scusa del carico glicemico si sparano nello stomaco le peggio porcherie?</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Per l'ora di pranzo</strong> le cose cambiano a patto che si evitino piatti "dubbi" cucinati con abbondanti salse, soffritti ecc. Meglio ordinare un petto di pollo alla griglia accompagnato da verdure lesse senza condimento e questo perchè il condimento lo devi mettere tu per garantirti il giusto apporto di olio e sale con i quali non devi esagerare.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Preferisci sempre un'insalata, pomodori, finocchi, radicchio alla quale puoi aggiungere un uovo sodo, del tonno (meglio se al naturale). Meglio rinunciare alle olive in quanto aggiungono grassi che già assumi con l'olio del condimento.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Nel pomeriggio stesso discorso della colazione a parte un bicchiere di latte non hai molti motivi per entrare in un bar.</strong></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Stai attento anche ai vari caffè e soprattutto allo zucchero che ci metti dentro, se puoi cerca di abituarti ad eliminarlo o a sostituirlo al limite con il fruttosio (evita i dolcificanti sempre e comunque).</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;">Nei Forni la musica cambia di poco.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Focacce affogate nell'olio, pizze piene di dubbia mozzarella, sale in abbondanza, zucchero...</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>"ATTENZIONE"</strong> Nei forni molto spesso al posto dell'olio extra vergine d'oliva si usa l'olio d'oliva e quindi un prodotto di qualità inferiore.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Un ultima raccomandazione:</strong> nei pubblici esercizi è fatto d'obbligo per i gestori, esporre il cartello con gli ingredienti usati per confezionare i prodotti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana;">Prova a leggerlo per curiosità, scoprirai con sorpresa quanti ingredienti poco salutari vengono usati nella lavorazione e forse questo dovrebbe aiutarti a fare una scelta più consapevole per il tuo benessere.</span>Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-48145821757479183082009-10-09T22:25:00.009+02:002009-10-25T22:28:45.085+01:00Hai solo mezz'ora per correre? Io faccio cosìCapita spesso durante la settimana di avere troppi impegni che improvvisamente si accavallano. Siccome per me correre è un vero divertimento, ho escogitato questo sistema per non dover rinunciare al mio passatempo preferito<strong>...>></strong><br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Spesso non è facile trovare il tempo per fare tutto: bisogna vestirsi adeguatamente,(d'estate si fa prima rispetto all'inverno) il tempo per raggiungere il nostro percorso, il tempo del riscaldamento lo stretching ecc.<br />
<br />
Io ho escogitato questo sistema che mi permette di fare (quasi) tutto in 30 minuti...o poco più <strong>: )</strong><br />
<strong>Prendiamo in esame l'uscita con clima più freddo.</strong><br />
La mattina che programmo l'uscita nella pausa pranzo esco di casa già con le scarpe da corsa e la maglietta da running sotto la camicia o il golf a collo alto, quindi all'ora X mi bastano pochi minuti per metttermi a posto e uscire. Se la stagione è proprio fredda allora la mattina indosso i corsari sotto i pantaloni in modo da essere davvero pronto. <br />
<br />
Per risparmiare tempo parto direttamente dall'ufficio, corro lentamente per 5 minuti per riscaldarmi, poi incremento leggermente la velocità per altri 2 minuti.<br />
<br />
A questo punto inserisco 1 tratto da un minuto veloce e 1 tratto da 1 minuto lento. Ripeto questo schema per 7 volte per un totale di 14 minuti, che sommati ai 7 min. di riscaldamento fanno 21 min.<br />
Mi rimangono circa 5 minuti per il defaticamento che effettuo camminando e fare un po di stretching.<br />
<br />
Se vuoi il lavoro centrale lo puoi suddividere in tratti da 2 min. veloci seguiti da 4min. facili in recupero, da eseguire per 3 volte.<br />
<br />
In realtà di stretching non ne faccio molto in quanto non sono molto amante di questa pratica, diciamo che la trovo sopravvalutata, insomma non ho trovato nessun miglioramento tangibile fra il farlo e il non farlo, anzi a volte mi sembra quasi che mi faccia peggio. Tu regolati come meglio credi anche se, a dire il vero, ho scoperto che sullo stretching ci sono da parte degli esperti nuove concezioni che ben si allineano al mio modo di interpretarlo. Facendo due conti siamo intorno alla mezzora di corsa + qualche minuto per prepararmi.<br />
<br />
Insomma con un minimo di organizzazione puoi gestirti in maniera accettabile e inserire un'uscita anche quando sembra impossibile farlo. Se vuoi lavarti puoi optare per i fazzoletti detergenti: son davvero ottimi e per l'utilizzo richiesto vanno benissimo.<br />
<br />
Vediamo adesso come regolarci quando fa più caldo. Ovvio che in questa stagione la vestizione è più rapida e ci permette di avere qualche minuto in più per la corsa e per programmare meglio la seduta. Bisogna tenere presente il fattore climatico che può rendere difficoltosa la nostra corsa a ritmi alti, ma considerando il breve tempo che vi dedichiamo, non dovresti avere grossi problemi.<br />
<br />
Partendo da queste poche indicazioni anche tu puoi organizzarti come meglio credi e trovare soluzioni nuove che ti consentono di non rinunciare alla tua passione preferita. Anche allenamenti brevi e intensi come questo danno i suoi frutti e non sono da considerare del tutto inutili anzi. <br />
<br />
Spero di esserti stato utile e di averti dato uno spunto in più per le tue uscite.Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4669960181230189153.post-19968099049060043032009-10-02T17:24:00.059+02:002009-10-09T21:42:29.514+02:00Leggi anche tu queste informazioni sulle etichette alimentari?Vorrei farvi questa domanda: leggete sempre le etichette alimentari quando acquistate un prodotto? E soprattutto sapete perfettamente cosa controllare per farvi un'idea precisa se il prodotto che state acquistando è un <b>"cibo si" o un "cibo no"</b>?.<br />
<br />
<a name='more'></a>Scommetto che seguite la stessa prassi che seguivo fino ad un paio di anni fa e che si può sintetizzare in questi punti:<br />
<br />
<b>1. Magari c</b><b>ontrollate che non ci siamo conservanti e coloranti</b><br />
<b> 2. O forse date un'occhiata alla tabella nutrizionale fermandovi al contenuto calorico</b><br />
<b> 3. Vi fidate del produttore e saltate i punti 1 e 2</b><br />
<b> 4. Il prodotto è economico e questo vi basta saltando i punti 1 e 2.</b><br />
<br />
In pratica spesso e volentieri compriamo per pigrizia o per un fatto emotivo o perchè siamo attaccati a quella o a quell'altra marca. Eppure basterebbero pochi istanti ed una rapida occhiata per controllare quelle informazioni utili per un acquisto consapevole.<br />
<br />
<br />
Diciamo subito che alcuni degli ingredienti che rendono un <b>"cibo no"</b> sono:<br />
<br />
<b>1. Lo Zucchero</b> (si lo so si comincia male vero?). Già con questo primo punto spariscono una percentuale altissima di prodotti. E' ormai comunemente accettato che lo zucchero costituisca una anomalia nella alimentazione umana. Cominciare a farne a meno partendo dai prodotti alimentari costituisce un primo importante passo verso un'alimentazione equilibrata e ragionata.<br />
<br />
Lo zucchero possiede un indice glicemico molto elevato scatenando una produzione extra di insulina nel sangue, che finisce col trasformare gli zuccheri in eccesso, in depositi adiposi. Quindi se vogliamo iniziare a tenere sotto controllo l'aumento di massa grassa, comincia a ridurre drasticamente l'uso della zucchero e degli alimenti che lo contengono.<br />
<br />
Ricordati che l'industria alimentare usa il trucco dello zucchero per meglio venderti i suoi prodotti, in pratica la cosa che rende un alimento appetibile è proprio lo zucchero, anzi è proprio la cultura del dolce che ci fa interpretare come "gustoso" un cibo ad alto tenore zuccherino. Cercate di trovare alimenti che usino ingredienti alternativi allo zucchero: zucchero di canna e fruttosio per esempio.<br />
<strong>Stai anche attenti ai cereali da colazione!</strong> Seguendo sistemi alimentari alla moda denominati "salutari" o "light" i produttori di cereali ci propinano prodotti che alla base sarebbero salutari per il nostro organismo, ma finiscono per perdere la loro efficacia in quanto vengono infarciti di sostanze extra tipo zucchero, cioccolato, frutta secca in eccesso ecc. Ecco che queste bombe concentrate di calorie hanno poco a che vedere conn la bontà del prodotto iniziale. Anche qui cercate cereali semplici, senza zucchero e altre sostanze. La cosa migliore è aggiungere noi della frutta secca (ottima sotto tanti punti di vista) in base alle nostre esigenze.<br />
<br />
<b>2. I Dolcificanti</b>. Questi autentici nemici del nostro organismo si nascondono in maniera subdola in tutti quei prodotti "light" o "dietetici" in quanto i produttori eliminando lo zucchero devono soddisfare la cultura del "dolce" con questi additivi che niente hanno a che vedere con l'alimentazione umana. Sono generalmente prodotti chimici ottenuti da lavorazioni particolari, cerca di evitarli sostituendoli magari con un po di fruttosio o miele o, meglio ancora senza niente...<br />
<br />
<b> 3. Oli vegetali </b>. Spesso dietro questa insignificante e a prima vista innocua dicitura, si nascondono i famigerati grassi idrogenati considerati i killer di cuore e arterie. Queste sostanze prodottte in maniera sintetica dall'industria alimentare utilizzando sostanze come il nichel, permettono di rendere solidi i grassi vegetali liquidi. Questo permette di ottenere gli stessi effetti di grassi più pregiatio come il burro, ma con minor deperibilità, migliore lavorabilità, e ad un costo inferiore.<br />
<br />
Ecco spiegato il trucco usato per rendere gustose e invitanti merendine, gelati, creme, dolci ecc.<br />
Controlla sempre che fra gli ingredienti non siano riportati questi grassi così dannosi e nel dubbio, evita di comprare il prodotto. Purtroppo la legislazione permette ancora l'uso di queste sostanze quindi l'unico modo che abbiamo per difenderci, è stare attenti alle diciture.<br />
Tralascio per il momento di parlare dei <b>coloranti</b> (i vari E xxx ecc.) e dei <b>conservanti</b> (nitriti, nitrati, Exxx. ecc.) in quanto do per scontato che sian valori ai quale normalmente prestate attenzione.<br />
<br />
<br />
Ecco che, partendo da questi 3 semplici controlli da effettuare sull'etichetta alimentare, puoi eliminare gran parte di quei cibi potenzialmente dannosi per il tuo organismo e della tua salute. Impara quindi a prenderti qualche secondo in più prima di mettere in maniera automatica i prodotti nel carrello. Seguendo questa strategia potresti scoprire in breve tempo, di aver migliorato la qualità dei tuoi esami del sangue..!Daniele Guidihttp://www.blogger.com/profile/05932787562025852487noreply@blogger.com0