D.P.A.P. Da Piazza a Piazza - 8/9 maggio 2010

WALK IN PROGRESS...

Piccoli passi, piccoli lavori, piccola corsetta. Grande la spiaggia dell'Adriatico, magica mattina di venerdì scorso, la mia terrazza si affaccia direttamente sul mare, il cielo si apre al sole che fa capolino all'orizzonte.
Chissà perchè ma provo sempre sensazioni contrastanti essendo nato sulla sponda Tirrenica, devo sempre fare mente locale mentre vedo il sole alla moviola alzarsi lento all'orizzonte.
Sono a San Benedetto del Tronto per la terza volta in questi ultimi anni: due giorni di corso di aggiornamento completamente spesati (non male in questi tempi di crisi).
Come le altre volte ho chiuso in valigia il necessario per la corsa anche se stavolta ci devo andare con i...piedi di piombo.

Apro la finestra e guardo il sole che inesorabile sale, i rumori del risveglio mattutino cominciano a riempire la stanza, comincio a considerare l'ipotesi di alzarmi e vestire le scarpette. Magari esco per pochi minuti, ma che senso ha? Vestirsi di tutto punto, sfilare davanti al portiere d'albergo e dopo pochi minuti ricomparire? Non mi sembra il caso.

Ecco vado fuori per camminare, la spiaggia, il lungomare, la risacca, ma camminare con i booster? Forse esagero, meglio fare una corsetta leggera insieme ad una camminata anzi no mi trovo un giardinetto pubblico e faccio esercizi a corpo libero...Insomma mi decido, non si può non correre a San Benedetto...nome magico forse benedisce anche me e mi solleva dai miei problemi fisici.

Vabbè mi vesto, il sole mi mette fretta e mi seduce con il suo tiepido e ritrovato calore. Ok decido per la tuta "seria" con tanto di booster...adesso non ho alibi: devo sfilare davanti al portiere e come minimo stare fuori per almeno 40/50 minuti. Il clima caldo me lo ero scordato, ho solo la maglia invernale, non avevo previsto questo acconto sulla primavera, le montagne in lontananza sono ancora bianche per le recenti nevicate.

Pronto, pochi passi per attraversare la strada e ritrovarmi sulla spiaggia, i primi leggeri passi si velocizzano e abbozzano una timida parvenza di corsa. Ci prendo confidenza  e guadagno la battigia: è liscia e battuta, deserta ed invitante, non ci penso due volte, inizio a correre anche se lentamente ma a correre, vacci piano mi dico, no niente dolore o almeno non come prevedevo, ok mi dico: continuo, no fermo aspetta, eddai lasciami andare per un po...

Si, ho il sole di fronte, la spiaggia sotto di me, le gambe hanno una gran voglia di girare e mi lascio andare, ma si un po di soddisfazione anche per loro, finalmente dopo quasi due mesi di stop ricomincio a correre.
Eppure devo smaltire la cena di pesce della sera prima (compreso il ricco aperitivo e il "dopocena"), ma adesso mi gusto il momento. Le sensazioni sono positive ma non devo esagerare, allora alterno con un po di camminata, o di walking se uno preferisce.

La spiaggia e il lungomare di San Benedetto sono un paradiso per chi corre, soprattutto di questa stagione di latitanza turistica. Solo pochi runner e persone con il cane, tutti a curare la propria passione. I minuti passano, sono senza orologio e vado a sensazione, chissà quanto tempo è passato, sto ascoltando troppo il rumore del mare e della risacca, distraendomi dai miei dolori, devo rientrare, in tutti i sensi, ritornare con i piedi per terra.

Un piccolo dolore mi riporta alla realtà, piccole fitte passeggere mi comunicano che il sogno è finito e non è il caso di continuare ancora. Rientro al piccolo trotto e passeggio, gli ultimi metri sono lenti e sereni, tutto sommato è andata bene, ricomincio a rivedere un barlume di miglioramento.

Sfilo di nuovo davanti al portiere: -scusi la sala colazioni?- (adesso ho proprio fame).

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