D.P.A.P. Da Piazza a Piazza - 8/9 maggio 2010

Ri-uscita in bicicletta

Oggi, complice la bella giornata e i ripetuti inviti del mio collega Mauro, ho ripreso la bici per una bella uscita rigenerante. Certo che il clima mite e il primo sentore di primavera, hanno reso tutto più facile e la pedalata fluida e rotonda, mi ha ridonato quelle fresche sensazioni di benessere, che l'attività fisica elargisce in gran quantità.
L'appuntamento è alla ciclabile lungo Bisenzio e il sole che finalmente riscalda la mattinata, ha indotto parecchi ad uscire fuori con il desiderio di lasciarsi l'inverno alle spalle, chi corre, chi cammina, chi va in bici, chi porta i bimbi nel passeggino. In mezzo a questa colorita popolazione, ci incamminiamo sulla pista per raggiungere il Parco delle Cascine di Tavola. Questo è veramente un bel percorso, lontano dal traffico e dall'asfalto. Un percorso che si snoda in gran parte, lungo argini di torrenti e ritagliandosi gli spazi fra vecchi casali e nuove urbanizzazioni, regala una nuova visione della città, come una sorta di vetrina temporale sospesa nel tempo.

La corsa mi manca, ma anche questo tipo di uscite contribuiscono a tenere alto il morale. E poi lo spirito trail è sempre in agguato insieme alla voglia di esplorare e perdersi nel cercare nuovi percorsi.
Ecco allora che arriva il momento che  ti trovi davanti ad un bivio, l'ignoto è li davanti a portata di mano, un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare...Diventa naturale seguire il nuovo percorso e improvvisamente dopo una cascina abitata da un pastore, davanti agli occhi appaiono i resti di un antico ponte, elegante nella sua architettura e ancora imponente nella sua caducità. L'argine lungo fiume prosegue, fra buche e ciuffi d'erba di verde intenso, ritrovo le stesse sensazioni del trail, la mia bici non è la più adatta a questo tipo di terreno, ma non importa.

E poi una nuova  periferia si distende davanti a  noi: luoghi sconosciuti, quasi dimenticati dove si susseguono piante dei vivaisti e cascinali abbandonati, testimoni di un passato agricolo non troppo lontano. Questo era il confine fra l'industria e l'agricoltura, un luogo che adesso lascia anche il posto alle colline dei rifiuti stoccati in stratificazioni impietose: un segno dei nostri tempi nei quali si preferisce buttare grazie all'opulenza che ci contraddistingue.

Mi vengono nuove idee, questi  potrebbero essere percorsi da riscoprire anche in chiave trail: altezza zero, senza asfalto dove nessuno viene a correre, la città dimenticata, un "nonluogo" che merita di essere rivalutato.
Si lo so forse qualcuno può storcere la bocca, ma secondo me anche questo è un aspetto del trail se a questa parola si vuol dare anche un significato di nuove possibilità di scoperta e di corsa.

Per oggi basta così:  non posso spingere molto, due ore se ne sono andate via tranquille e ricche di sorprese.
Spero la prossima settimana di avere la bici nuova, un pò meglio equipaggiata per questi tipi di terreno, potrò apprezzare meglio questi luoghi e soprattutto sarò meno limitato nelle mie scelte di sentieri semi dimenticati.

2 commenti:

  1. Condivido le tue emozioni in bicicletta. Bellissimo tutto quello che sta al di fuori dell'azione fisica. Panorami luoghi normalmente inesplorati con la corsa a piedi e magari progetti per un bel trail.

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  2. La bici è sempre un'ottima compagna!Ed è talmente d'animo buono che ci accompagna anche quando siamo impossibilitati a correre. Continua a godertela e a scoprire nuovi orizzonti.

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