D.P.A.P. Da Piazza a Piazza - 8/9 maggio 2010

TA DEL MUGELLO...Io non c'ero (ma ero li...!)

Una nuova dimensione del Trail? Probabilmente si.
Quella vissuta domenica è stata un'esperienza del tutto nuova, ha significato guardare il trail da un nuovo punto di vista. In pratica, a causa del mio infortunio che mi ha impedito di partecipare correndo, ho deciso di essere comunque presente allestendo un ristoro a sorpresa al ventesimo chilometro circa. Mi ero organizzato con Leonardo "Biso", l'organizzatore, perché mi indicasse un punto dove organizzare il ristoro, senza ovviamente svelare la cosa agli altri partecipanti.
Devo dire che, il male di rinunciare ad un Trail Autogestito non si limita solo al non correre, ma soprattutto al fatto di ritrovarsi fuori da un sistema più articolato costituito da rapporti sociali, condivisione di passioni, scoperta di nuovi territori e culture locali.
La mia domanda è: si può rinunciare a tutto questo per un banale infortunio? Io credo di no, ecco quindi l'idea di essere comunque presente, inventandomi questa nuova "figura professionale", un po come quei gruppi di amici che decidono di andare in giro per locali a bere, delegando il compito di guidare l'auto ad uno del gruppo che, per l'occasione, si astiene dall'alcool per rimanere sobrio...
Eccomi dunque domenica mattina vestire i panni insoliti dell'organizzatore e partire da casa mia con la macchina che, al posto dei soliti zaini, camel bag ecc, ha visto la presenza di tavolo con capre, cassetta ciborie e bevande varie, tovaglia, attrezzi da cucina ecc.!
I miei trascorsi passati come allestitore di catering, mi sono stati di aiuto per allestire la postazione nella migliore maniera possibile, offrendo ai miei "clienti" una vasta scelta di possibilità gastronomico-ristorative.
E cosi silenzioso e con il sorriso sotto i baffi, ho raggiunto il posto prestabilito con largo anticipo ( non ho capito se ero in anticipo io o in ritardo loro...) mettendo tutto in ordine.
Poi è iniziata l'attesa. E devo dire che è stata un'attesa del tutto diversa dalle altre che viviamo nella quotidianeità. Non era come aspettare l'autobus o la fidanzata. Diversa anche dall'attesa che si fa all'ufficio postale. Più che un'attesa è stato un momento di riflessione interiore: ritrovarsi in mezzo alla natura, fermo, lasciando lo sguardo spaziare nell' immediatamente vicino e anche nell' immediatamente lontano, mi ha messo di fronte ad una forma leopardiana di osservazione fatta di introspezioni interiori e di fughe del pensiero al di la dei colli e dei sovrumani silenzi.

Poi, improvviso e rapido, l'arrivo dei trailers, un gruppo di hobbit sbucati dal sentiero, che ho accolto al suono del flauto. Beh la loro sorpresa unita alla loro felicità, è stato il corollario di tutta la mia preparazione.
L'effetto sorpresa è riuscito perfettamente e gli "avventori" hanno gradito enormemente l'improvvisato desco.
Con l'occasione ho rivisto e salutato i compagni di sempre. Dopo un lungo periodo è ritornato a correre nel gruppo anche Leo "Il Mago" ed erano presenti tra gli altri Enrico Vedilei e Alessandra Carlini due trailer fortissimi, che credo, abbiano faticato non poco a... tenere il ritmo dei più lenti!! (meno male che io non c'ero altrimenti erano dolori per loro...!!).

Poi come sono arrivati, silenziosi e rapidi i partecipanti riprendono il loro cammino, scomparendo dentro il bosco accompagnati da un sommesso fruscio di foglie dietro i loro passi.
Rimetto tutto a posto, libero il sentiero dalla mia presenza discreta, e rimirando il paesaggio che mi circonda, salgo in auto per il viaggio di ritorno e di nuovo mi immergo "nei sovrumani silenzi e profondissima quiete".

2 commenti:

  1. Grande Daniele, hai ragione basta poco per sentirsi parte del gruppo anche se non si corre, immagino la felicità dei compagni alla vista del ristoro ma nache la tua vedendoli felici, ciao a presto

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  2. Allora, come va? ce la fari per il Trail di Santa Croce? Ti aspettiamo, ciao

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